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Sardine già estinte dopo un anno. Pure Gramellini sbertuccia Santori e la sinistra

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Da 6.000 Sardine a un pesce solitario. Anche Massimo Gramellini sbertuccia la triste parabola del movimento che aveva galvanizzato la sinistra ma che è stato presto spazzato via dalle cronache politiche e dall'opinione pubblica. "Se qualcuno avesse dei dubbi sulla rapidità sconvolgente con cui in un anno è cambiato il nostro modo di guardare il mondo, basterebbe pensare alla parabola delle Sardine - scrive Gramellini nel suo quotidiano Caffè sul Corriere della sera. Il 14 novembre dell'anno scorso il movimento guidato da Mattia Santori nasceva a Bologna in contrapposizione con un comizio di Matteo Salvini. Il debutto fu un successo e "le Sardine divennero un marchio, la sinistra si innamorò della novità (le capita spesso) e, di piazza in piazza, sotto Natale si arrivò a Roma con il Global Sardina Day, nientemeno. Gomito a gomito e fiato su fiato, quando le mascherine erano ancora considerate una bizzarria da orientali. Mai movimento di massa è stato cosi rapidamente osannato e ancor più rapidamente trasformato in un movimento di reduci".

La Caporetto delle sardine arriva sotto forma di rivolta. Appena Santori "ha osato richiamarle in piazza a distanza di sicurezza per festeggiare l'anniversario, è stato sommerso di critiche come un sovranista qualsiasi. Addio Sardine, siamo diventati pesci solitari che nuotano in una bolla, nell'attesa di un vaccino o di un ristoro", conclude Gramellini. 

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