
La solidarietà Cinque Stelle a Zaia pare molto finta

Però è meraviglioso. Il fine, per carità, è nobilissimo, ma incuriosisce assai il ministro pentastellato che esprime sacrosanta solidarietà al governatore del Veneto, Luca Zaia, minacciato di morte.
Una solidarietà che ha accomunato tantissimi esponenti politici. Ma la domanda è d’obbligo, proprio sulla sincerità del ministro D’Incà. Già, perché al fondo sembra esserci solo opportunismo. Perché D’Incà appartiene al partito nato sotto lo slogan del Vaffa e che consegnò alla rete i suoi militanti per deridere, insultare, minacciare, gli avversari politici. Hanno fatto letteralmente schifo in questi anni e adesso scoprono la solidarietà?
Ecco il tweet del ministro: “Chi agisce usando internet come mezzo per diffamare e minacciare deve essere identificato, perseguito e condannato. Libertà d'espressione non vuol dire libertà di offendere e inviare minacce, nascosti dietro a un monitor. Solidarietà a @zaiapresidente per intimidazioni ricevute”. Scritto da un esponente dei Cinque stelle sembra uno scherzo e di pessimo gusto, perché proprio quel mondo ha usato internet per diffamare e minacciare. Adesso D’Incà giura di volerli “identificare, perseguire e condannare”. Anche qui, prova di sincerità: lo dice perché ora crede nel contrario di quel che professavano ieri, oppure perché chi sta al potere ha bisogno di controllare pure la rete? Noi non abbiamo dubbi…
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