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Alessandro Giuli e la privacy violata in tv, Gasparri fa a pezzi Report

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Alessandro Giuli finisce su Report nella vicenda Mascetti e si scatena un putiferio. A scendere in campo è il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che denuncia il caso: "Lo scorso lunedì 26 ottobre la trasmissione di Rai3 ha raccontato alcune vicende giudiziarie che coinvolgono persone vicine alla Lega e il conduttore Sigfrido Ranucci ha messo in mostra sul maxi schermo di studio un messaggio privato sottratto alla posta elettronica di Alessandro Giuli, risalente al dicembre del 2017 e da lui indirizzato all’attuale senatore Armando Siri". 

Il senatore Gasparri, che ripercorre l'intera vicenda esplosa in televisione, solleva tre importanti dubbi sul caso: "Se una fonte come il Consorzio OCCRP può essere usata dal servizio pubblico Rai, in un rapporto di partnership apertamente rivendicata da “Report”; in secondo luogo se si possa divulgare una corrispondenza privata di qualsiasi cittadino, che peraltro in questo caso non ha alcuna attinenza con le inchieste giudiziarie di cui “Report” si è occupato, se non in palese violazione delle norme di legge; infine se non risulti evidente l’intento intimidatorio di  “Report”, che non svolge con questi atti un ruolo di giornalismo d’inchiesta, ma si fa promotore di fatto di editti di proscrizione, associando foto e citazioni per colpire un libero giornalista come Giuli, peraltro anche autore e collaboratore della Rai da numerosi anni".

“Abbiamo ritrovato delle email all’interno del data base del consorzio di giornalismo investigativo OCCRP indirizzate al senatore Armando Siri - aveva dichiarato il conduttore di Report nel corso della puntata - Si evincerebbe una realtà un po’ diversa da come Mascetti ce l’ha raccontata. Un ruolo nella Lega di Salvini nei mesi precedenti alle elezioni Mascetti l’avrebbe avuto tra il 2017 e il 2018. E’ stato il supervisore del programma culturale della Lega. Gli avrebbe anche dato una mano l’ex vice direttore del Foglio, Alessandro Giuli, un nostro collega; ecco, un programma culturale un po’ esoterico che avrebbe alla base, al centro, la sacralità di un simbolo: il Sole delle Alpi…”. "In questo messaggio Giuli allegava a Siri la bozza del programma culturale-elettorale della Lega per le elezioni del 2018, scritta da lui con altre persone (non citate da Report). Nel caso della bozza, peraltro, si trattava di un’iniziativa pubblica, che di lì a poco sarebbe stata anche oggetto di una conferenza stampa alla Camera dei deputati. 

"Nel messaggio - ricostruisce Gasparri - si spiegava a Siri che il progetto era stato supervisionato dall’avvocato Andrea Mascetti, del quale “Report” si occupa da tempo, attribuendogli funzioni politiche che lui avrebbe negato. Il che non soltanto non ha alcun interesse relativamente alla posizione di Giuli, ma semmai aggrava l’intento sottilmente denigratorio  dell’iniziativa di “Report”: costruire un quadro di riferimento indiziario su presunte circostanze oggetto di investigazione riferibili alla Lega, e associarvi la pubblicazione di un messaggio privato, corredando il tutto con insinuazioni sul ruolo di Giuli nella compilazione di un programma culturale definito, da Report, “esoterico” malgrado la sua pubblicazione in illo tempore. La redazione di “Report” - sottolinea ancora Gasparri - rivendica anche dopo la trasmissione del 26 ottobre 2020 di essere entrata in possesso della corrispondenza privata di Giuli, sostenendo di averla raccolta nel data base di un’associazione giornalistica “antagonista” (Consorzio OCCRP, sostenuto o finanziato fra gli altri dalla Open Society Foundations di George Soros, Google News Initiative; Rockfeller Brothers Fund), diffondendola in prima serata in un contesto generale di criminalizzazione politica e delegittimazione professionale".

"Report  si vanta di essere “partner” di OCCRP o altri “consorzi di giornalismo investigativo” rispetto ai quali – ha affermato Sigfrido Ranucci – “non mi interessa chi li finanzi… Mi interessa che i documenti che riportano siano autentici. Voglio anche ricordare che tutti coloro che fanno il nostro mestiere e che amano il giornalismo investigativo dovrebbero piuttosto ringraziare i vari consorzi di giornalismo tipo Occrp e Icij. Grazie ai loro data base, che contengono documenti di interesse pubblico, sono state realizzate inchieste come i panama o paradise papers”; non essendo Giuli implicato in alcuna inchiesta  (nemmeno Mascetti, per quel che possa rilevare), non esiste alcuna ragionevole motivazione deontologica o legale che possa giustificare tale “furto” di corrispondenza privata con una conseguente gogna televisiva così gravemente lesiva della sua reputazione; risulta invece chiaro l’intento denigratorio nei confronti di Giuli, poiché si è voluto accostarlo al senatore Siri (oggetto di richieste di sequestro del pc peraltro annullate dalla Cassazione) e all’avvocato Mascetti, rappresentato come il riferimento di un intreccio di rapporti descritto in termini fortemente denigratori".

 

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