Ora Conte scarica il flop trasporti sulle Regioni: non hanno speso tutti i soldi
Tutta Italia si chiede perché chiudere i locali alle 18 quando i mezzi pubblici nelle ore di punta sono strapieni. Così il premier Giuseppe Conte durante il question time alla Camera, scarica la responsabilità sulle Regioni: non hanno speso tutte le risorse a disposizione. "L’esigenza di adottare efficaci misure di contrasto al Covid e quella di garantire la mobilità ha portato alla stesura di linee guida sui trasporti. Il Mit sta intervenendo con un rafforzamento dei controlli e il monitoraggio della domanda in relazione agli orari di scuola e uffici", ha detto Conte che rispondendo a un’interrogazione di Italia viva sul nuovo Dpcm con le misure anti-Covid. Il premier ha affermato che gli Enti locali confermano "l’utilizzo di 120 dei 300 milioni a disposizione, che hanno consentito l’utilizzo di 2mila mezzi privati e il rafforzamento di oltre 4mila tratte. Con i decreti Rilancio e Semplificazione abbiamo anche previsto di poter ricorrere a taxi e ncc" oltre ad aver introdotto "procedure semplificate per servizi aggiuntivi". Insomma, il premier sembra seguire un orientamento condiviso dagli ambienti del Movimento 5 Stelle e scarica la colpa del flop trasporti sulle Regioni.
"Nella prossima legge di bilancio troverete ulteriori risorse per i trasporti ma è evidente che vi sia un’oggettiva difficoltà a far sì che le regole di distanziamento siano sempre rispettare dagli utenti nel corso dell’intera giornata. Ecco perché abbiamo cercato di alleggerire la pressione con l’ultimo Dpcm", ha detto Conte.
Zingaretti lo striglia ma Conte fa il furbetto
Ma alla base delle misure dell'ultimo Dpcm c'è un'analisi scientifica? Conte dice sì ma non tira fuori i dati. "Nel pomeriggio di sabato scorso, prima della firma, il governo, tramite il ministro della Salute, ha inviato la bozza di Dpcm al Comitato tecnico-scientifico, sollecitando il parere degli esperti. Con verbale numeri 121 il Cts ha risposto che ’dopo ampia analisi condivide' le misure contenute nel testo", ha detto il premier.
Gli italiani "superflui" annientano Conte. Il cartello postato da Salvini è da applausi