Ok al dl Ristori. Partite Iva: soldi subito sul conto e più di prima, contributi fino a 150mila euro
Il Consiglio dei ministri ha approvato il Dl Ristori per indennizzare le categorie colpite dall'ultimo dpcm del premier Giuseppe Conte. L’ammontare del contributo a fondo perduto previsto dal Dl Ristori non potrà superare i 150mila euro. L'importo minimo del contributo è di mille euro per le persone fisiche e di duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
L'articolo 1 del decreto è quello che disciplina il "Contributo a fondo perduto da destinare agli operatori IVA dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive, che sono molti: dai ristoratori ai baristi, dai gestori delle palestre a quelli delle piscine fino a chi lavora nel mondo dello spettacolo, dai cinema ai teatri. Punto molto importante è quello che disciplina la modalità di erogazione del contributo a fondo perduto. "Al fine di rendere quanto più rapida possibile la corresponsione del contributo - si legge nella relazione illustrativa all’art.1 - la norma stabilisce che la somma venga accreditata direttamente sul conto corrente bancario o postale dei soggetti che hanno già ricevuto il contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 25 del decreto legge Rilancio, parametrando la somma da corrispondere ad una percentuale della somma già corrisposta in precedenza, il cui valore era stato determinato sulla base del calo di fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 rispetto al mese di aprile 2019".
Viene demandato ad un nuovo provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate la regolamentazione tecnica della disposizione e, in particolare, la definizione dei termini e delle modalità per consentire la trasmissione delle istanze da parte dei soggetti che non avevano trasmesso la richiesta di contributo ai sensi dell’articolo 25 del decreto "Rilancio".
Altro aspetto decisivo è l'ammontare del contributo che verrà erogato. Seconda la bozza circolato prima dell'approvazione del Cdm, i ristori previsti sono del 400% per discoteche, sale ballo e night club; ristori del 200% per stadi, cinema, piscine, parchi divertimenti, sale giochi, palestre e sale bingo; ristori che dovrebbero oscillare dal 150 al 200% per ristoranti e bar.
Nel Decreto Ristori è stata prevista anche un’indennità da 1..000 euro per i lavoratori stagionali del turismo (inclusi quelli con contratto di somministrazione o a tempo determinato) nonché gli stagionali degli altri settori, i lavoratori dello spettacolo, gli intermittenti, i venditori porta a porta e i prestatori d’opera. Lo ha spiegato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Inoltre, per tutte le imprese sono garantite altre 6 settimane di Cassa integrazione Covid-19 utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021 o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo.
Ci sono anche i tassisti e i titolari di noleggio con conducente tra le categorie destinatarie dei ristori stanziati dal Governo nel Decreto approvato oggi a sostegno delle attività chiuse o danneggiate dalle ultime misure anti Covid. Ad annunciarlo la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli al termine del Consiglio dei ministri. «Taxi e Ncc - prosegue - hanno giustamente rappresentato ieri in un incontro presso il Mit che l’attività, se pure non sospesa, lo sarà di fatto dopo le 18, considerate le chiusure del dpcm. Potranno così usufruire di un indennizzo pari al 100% di quanto hanno ottenuto con il DL Rilancio dell’aprile scorso.