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Giorgia Meloni dalla parte di Macron e contro Erdogan: "Attacco inaccettabile"

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Giorgia Meloni twitta anche in inglese la solidarietà a Emmanuel Macron contro le minacce di Erdogan. Mentre la tensione tra Francia e Turchia sale alle stelle la leader di Fratelli d'Italia e del partito dei Conservatori e riformisti europei (Ecr) esprime il suo pieno appoggio al leader francese: "Molto spesso non sono d'accordo con Macron su diverse questioni - scrive la Meloni - ma le parole di Erdogan contro di lui sono inaccettabili e incompatibili con i valori europei. Meritano una ferma condanna dell'intero mondo libero. Non smetteremo mai di difendere la libertà e combattere il fondamentalismo islamico".

A innescare il conflitto a distanza sono le parole del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che senza mezzi termini torna ad attaccare il suo omologo Emmanuel Macron, accusato di soffrire di "problemi mentali", e chiede ai cittadini di boicottare i prodotti made in France. "In Francia hanno detto di non comprare prodotti turchi, mi rivolgo al mio Paese e chiedo di evitare assolutamente di comprare prodotti francesi", è il messaggio di Erdogan. E prende di mira il Vecchio continente: "I musulmani in Europa sono soggetti a una campagna di linciaggio come gli ebrei prima della Seconda guerra mondiale", sferza, bollando i leader europei di essere "fascisti nel vero senso della parola" e "anelli della catena del nazismo". Per il presidente turco il problema di fondo è la propagazione dell'islamofobia: "L'ostilità anti-musulmana si è diffusa come la peste", "i luoghi di lavoro, le case e le scuole musulmane sono attaccati da gruppi fascisti quasi ogni giorno", dichiara facendo appello ai leader mondiali affinché frenino "la persecuzione dei musulmani in Francia".

Tutto nasce dalle considerazioni espresse dal capo di Ankara su Macron, accusato di soffrire di disturbi mentali: "Dovrebbe farsi controllare" la testa, il commento di Erdogan in risposta alle dichiarazioni su quello che il leader francese ha definito "separatismo islamico". A irritare la presidenza turca anche la difesa dei valori secolari (e la relativa libertà di pubblicare le vignette contro il profeta Maometto) portata avanti dall'inquilino dell'Eliseo: "La nostra è una storia di lotta contro tirannie e fanatismi. Andremo avanti", dice Macron a distanza di 10 giorni dalla decapitazione del professore Samuel Paty che aveva mostrato in classe le caricature di Maometto pubblicate dalla rivista satirica Charlie Hebdo.

L'Europa fa scudo attorno al capo dell'Eliseo e condanna le affermazioni di Ankara. Per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (che sceglie di twittare in francese) si tratta di parole "inaccettabili". E ancora: "Le invettive personali non aiutano l'agenda positiva che l'Ue vuole perseguire con la Turchia, ma al contrario respinge le soluzioni. Piena solidarietà al presidente Macron". Dello stesso avviso il premier olandese Mark Rutte che si schiera al fianco di Parigi "per la libertà di parola e contro l'estremismo e il radicalismo". Per il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas le affermazioni di Erdogan sono un "nuovo punto basso".

La Turchia sembra di fatto sempre più lontana dall'orizzonte europeo. Un monito arriva anche dall'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, che attraverso il suo portavoce, auspica un cambio di atteggiamento da parte di Ankara, considerata un "partner molto importante" per l'Unione europea.

 

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