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Da Terni colpo grosso al Policlinico di Roma

Francesco Storace
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Mezzo milione di euro in tre mesi: non male come parcelle di un’avvocatessa che ha trovato un benefattore nel direttore generale del Policlinico Umberto primo di Roma.

Se per molti sulla terra il 2020 ha rappresentato una maledizione, non lo si può si dire per l’avvocato Patrizia Bececco, del Foro di Terni. Nell’azienda gestita dal dottor Vincenzo Panella la signora ha prestato servizio con un autentico record tra tutti gli avvocati della ditta: quest’anno ha già incassato la bellezza di quasi 500mila euro. Che ai tempi della lira erano un miliardo. E che nessuno dei suoi colleghi, al tempo del lockdown prima e poi durante agosto, ha osato sognare. Nel 2019 i quattrini usciti dal Policlinico in direzione Terni (come se a Roma mancassero avvocati) erano stati appena 21mila euro su 596mila totali in difese legali. Quest’anno, fino ad agosto, risulta una spesa per i legali pari a poco più di tre milioni euro, un sesto alla sola Bececco.

Ovviamente, lady giustizia non lavora sempre a Roma, proprio perché ha lo studio a Terni. Ad esempio lunedì sarà impegnata in una causa penale per diffamazione intentata proprio da Panella. Sì, madame fa l’avvocato del direttore generale del Policlinico per le cause sue (sempre per questioni parasanitarie, pare) e poi si dà molto da fare con l’azienda del direttore suo cliente. Non è la prima volta, perché il giacimento di Google ci offre anche altri processi in cui - negli anni scorsi - Panella e la Bececco hanno fatto coppia fissa. E siccome si tratta di un buon avvocato - non sempre le cause si possono vincere ovviamente - in quei casi è andata il più delle volte bene. L’auspicio è che le parcelle inviate al direttore siano meno care di quelle per il Policlinico (o che non le debba pagare la sanità umbra) altrimenti il povero Panella finirà in bolletta e dovrà chiedere vistosi aumenti al governatore Nicola Zingaretti e all’assessore Alessio D’Amato, che lo conosce bene: Panella fu nominato nel 2014 dalla giunta rossa del Lazio alla Asl di Ostia, la Roma D, poi alla direzione generale della salute della Regione e poi al Policlinico. Una girandola di incarichi che testimoniano la fiducia che l’amministrazione ripone in lui.

 

 

Ma vogliamo essere certi che la Regione non sappia nulla della mole di incarichi affidati in una maniera che se fosse accaduto ad un’amministrazione diversa avrebbe fatto gridare allo scandalo. Ma con Zingaretti è inutile, è il più bravo di tutti con la giustizia. Tra le mani abbiamo un po’ di delibere di quest’anno, con sette incarichi affidati il 12 maggio per 119mila euro. Anzi, il 12 maggio c’è n’è stata anche un’altra, che ha incaricato l’avvocato Bececco per 93mila euro. Decisamente una buona giornata...Dieci giorni dopo, il 22 maggio, altri dieci incarichi, stavolta per un totale di 153mila euro. Maggio ricco mi ci ficco. Giugno magro, ma luglio non fa superare il giorno 17: stavolta la delibera 678 assegna al legale che viene da Terni 57mila euro per tre cause. Le nostre informazioni si fermano al 5 agosto, quando arrivano le buone vacanze con 44mila euro per il contenzioso attivato da un’altra ditta contro la quale bisogna resistere in giudizio. Ci dicono che ci sono anche un altro po’ di delibere risalenti a prima di maggio sempre per il 2020...Scartabellando tra titoli e incarichi di Panella, colpiscono quelli in Umbria: per tre anni, dal 2009 al 2012 è stato direttore generale proprio a Terni, per poi andare alla «direzione outsourcing» della regione Umbria fino al 2014. Zingaretti lo chiama nel Lazio e lo manda appunto a Ostia proprio nel 2014 e a luglio di quell’anno arriva una delle prime delibere di Panella sull’ampliamento dell’elenco degli avvocati esterni all’amministrazione. Diventano 59 da 57 che erano. Bisogna accogliere le domande di almeno due altri legali presentate a giugno, poche settimane prima. Sono due professioniste, tra loro c’è proprio Patrizia Bececco. Beato il suo commercialista. L’altra si chiama Maria Rosaria Russo Valentini, altra celebrità forense della regione Lazio. Su 59 avvocati, in quell’elenco di Ostia, 57 erano di Roma, uno di Rieti e una sola, proprio lei, la Bececco, di fuori regione, di Terni appunto e chissà perché. E ora, al Policlinico, ha trovato un tesoro.
 

 

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