Coronavirus, Matteo Salvini contro il coprifuoco in Lombardia: "Prima di chiudere io voglio capire"
La Lombardia è l'unica regione italiana a superare in giornata i duemila nuovi casi di coronavirus. Sono 2.023 i positivi rintracciati su 21.726 tamponi, con una percentuale preoccupante del 9,3%. Il totale dei contagi sale a 130.749, mentre sono 19 in più in 24 ore i morti (17.103 dall'inizio della pandemia). Altri dieci i posti di terapia intensiva occupati (123 i totali) e 132 i nuovi ricoveri in regime ordinario, 1.268 nel complesso. Gli occhi sono puntati sulla situazione di Milano, la provincia più colpita con 1.054 nuovi casi, di cui 515 in città. In tripla cifra anche Varese (245), Monza e Brianza (123) e Brescia (101).
I numeri tornano a essere significativi e a tenere banco è la decisione della Regione di far partire il coprifuoco da giovedì sera, dalle 23 alle 5, e di chiudere i centri commerciali nel weekend. Il leader della Lega, Matteo Salvini, non è così convinto della scelta: "Ho una riunione con il governatore e gli assessori per capire. Prima di chiudere io voglio capire". Anche Fratelli d'Italia ha espresso "diverse perplessità" sulla decisione della Giunta. Vinicio Peluffo, segretario regionale del Pd, non le manda a dire: "Da cittadino, da lombardo, sono profondamente indignato per la terribile sottovalutazione che, ancora una volta, Regione Lombardia ha fatto della seconda ondata". Di "situazione esplosiva" parla, invece, il virologo Fabrizio Pregliasco. "Ancora le terapie intensive sono abbastanza vuote, ma visto questo crescendo ormai esponenziale - sottolinea - bisogna prendere delle iniziative forti, una svolta rispetto a un Dpcm che ha tenuto conto delle doverose mediazioni". E non solo. Secondo l'assessore al Welfare, Giulio Gallera, quella della Lombardia "è una situazione difficile, analoga o leggermente migliore rispetto a quella di altre Regioni. Campania, Lazio Liguria sono messe molto peggio della Lombardia". L'assessore poi mette in guardia: "Tra le 400 e le 600 persone potrebbero andare in rianimazione da qua al 31 ottobre se non si mettono in campo misure restrittive e arrivare anche a 4mila persone ricoverate". D'accordo con la scelta del presidente Attilio Fontana anche il sindaco di Milano, Beppe Sala. Senza il coprifuoco - fa i conti - "c'è una seria probabilità che entro fine mese dai 113 ricoveri in intensiva ne avremo 600 e soprattutto avremo 4mila ricoveri", che "ingolferebbero il sistema sanitario e impatterebbero anche sulle altre importanti cure che il sistema sanitario gestisce".
Intanto, il governatore annuncia che "è iniziata, in alcune scuole di Milano e dei territori di riferimento delle Ats della Brianza e Insubria, la sperimentazione dei tamponi antigenici rapidi il cui esito si ottiene in circa 15 minuti". "L'obiettivo - spiega - è quello di individuare e isolare velocemente tutti i potenziali casi positivi in una fase di particolare incremento della diffusione dei contagi". Dal 12 ottobre a domenica scorsa, stando ai dati diffusi dall'Ats Città metropolitana di Milano, sono 249 i casi positivi emersi (229 alunni e 20 operatori scolastici) e 4.380 le persone isolate.
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