Calenda provoca il Pd, il sospetto di Storace: certi che voglia fare il sindaco?
Ma siamo certi che Carlo Calenda voglia davvero fare il sindaco di Roma se ogni giorno prende a mattonate chi dovrebbe sostenerlo? Il sospetto sollevato da Francesco Storace è più che legittimo. "Un dubbio: e se Carlo Calenda in realtà non ci pensasse proprio a fare il sindaco di Roma? Sono bastate 24 ore per sovvertire uno schema di gioco. La voglia di infierire su quelli che dovrebbero appoggiarlo è clamorosa, e del resto lo scrivevamo ieri: tutti ai miei piedi", scrive il vicedirettore de Il Tempo in un articolo su 7Colli.
"'Io so’ io', lo ha dipinto da Marchese del Grillo il capogruppo del Pd all’assemblea capitolina, Giulio Pelonzi. Perché Carlo Calenda si è messo in testa di decidere tutto da solo e questo al primo partito del centrosinistra sarà difficile da digerire. A meno che Nicola Zingaretti non compia una delle consuete giravolte di cui è specialista. Ma ingoiare la protervia di Calenda sarà davvero complicato, anche perché non è più un mistero quello che dice non più solo privatamente. Il Pd non ha candidati all’altezza della sfida romana, dove va?", si chiede Storace.
Video su questo argomentoCosì parlava Carlo Calenda: se mi candidassi a Roma sarei un cialtrone
"Nemmeno potrà querelare chi gli dovesse dare del cialtrone. Visto che Calenda lo disse di sé alla sola ipotesi di candidatura a sindaco di Roma. In proposito c’è un video che impazza da ieri sul web", ricorda il vicedirettore de Il Tempo.
Per il momento Calenda non fa altro che prendere a "mattonate il Partito democratico, che se le sta un po’ cercando. Ne potrebbe approfittare il centrodestra, che per ora non dà segnali di vita quanto alla ricerca dell’alfiere che dovrà portarlo alla vittoria. Eppure ci sono molti parlamentari di Roma – e anche consiglieri regionali con le loro preferenze individuali – che potrebbero affrontare la sfida per il Campidoglio senza troppi patemi d’animo. Ma si attende non si sa che cosa, come se non si sapesse già chi è disponibile e chi no", si legge nell'articolo di Storace.
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"Lo stesso Massimo Giletti si è tolto di mezzo, e probabilmente ha fatto bene perché il Comune di Roma è un posto dove rischi di morirci sopra. Ed è inutile la ricerca della società civile, perché in giro aspiranti morituri se ne vedono pochini. Gettate nella mischia, signori del centrodestra, un vostro rappresentante e sostenetelo – sosteniamolo – con tutte le forze disponibili. E se è giovane è pure meglio".