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Conte senza risposte: "Criticità nel trasporto pubblico? Lo so, affollamenti inevitabili"

Il premier non propone alcuna soluzione: "Continueremo a monitorare"

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Giuseppe Conte dribbla il nodo dei trasporti pubblici sovraffollati e tratta la vicenda sottolineando le criticità, come se fosse all'opposizione e non al governo. E' uno dei passaggi più significativi della conferenza stampa con la quale il premier ha commentato le norme contenute nell'ultimo Dpcm varato nella notte per arginare l'epidemia da Coronavirus.

A chi gli faceva notare il problema della ressa sui mezzi pubblici e sulle banchine d'attesa, pericolosissima in tempi in cui ogni assembramento viene fortemente sconsigliato, il presidente del Consiglio ha risposto laconicamente: "Quella del trasporto pubblico è una situazione critica, al di là dei tanti sforzi fatti: è chiaro che ci sono momenti in cui è inevitabile che si verifichino affollamenti, dobbiamo evitarli. Continueremo a monitorare la situazione e a investire per fare in modo che le persone possano viaggiare in condizioni di assoluta sicurezza".

In pratica Conte ha semplicemente preso atto della situazione d'emergenza, rimandando a non meglio specificati investimenti da fare nei prossimi giorni, investimenti che però non sono stati fatti negli scorsi mesi, quando era già noto che il Paese sarebbe andato verso una seconda ondata di Coronavirus.

Per il resto, il premier si è allineato alla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina nell'escludere una nuova chiusura delle scuole, quand'anche limitata ai soli studenti degli istituti superiori: "Nell’ambito della scuola le cose stanno andando abbastanza bene. Abbiamo fatto tanti sacrifici in termini di investimento e impegno per consentire ai nostri ragazzi di tornare a scuola in sicurezza. Abbiamo pensato che la scuola debba essere un asset privilegiato da tutelare, dai riscontri che abbiamo le condizioni sin qui garantite si stanno rivelando efficaci. Non si crea generalmente nessun focolaio ma dobbiamo stare attenti anche ciò che ruota intorno alla scuola. Ecco perché non ci sono i presupporti per tornare a una didattica a distanza".

Infine, sulle accuse dell'opposizione riguardo una presunta deriva totalitaria, il premier, dopo aver specificato che mai sarà mandata la polizia a controllare come si comportano gli italiani nei loro domicili privati, ha chiosato: "Cosa significa torsione della democrazia? Noi abbiamo fatto quanto necessario fare compatibilmente con la nostra legislazione per far fronte a una pandemia. Un’altra soluzione non c’è, le nostre misure sono nel segno dell’adeguatezza e proporzionalità".

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