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Giorgia Meloni scende in campo per Roma

Daniele Di Mario
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Giorgia Meloni scende in campo per il Campidoglio. Non sarà candidata a sindaco di Roma per il centrodestra, ma s'impegnerà «come se lo fosse». La leader di Fratelli d'Italia decide di rompere gli indugi e annuncia un tour nei Municipi della Capitale in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera. Tra gli obiettivi dell'iniziativa, che toccherà tutti i Municipi della Capitale e i cui dettagli saranno resi noti nei prossimi giorni, «l'avvio di un momento di ascolto dei romani e dei territori per accendere i riflettori sulle principali criticità della Capitale dimenticate dall'amministrazione Raggi e la costruzione di un percorso partecipato per la scelta della squadra e la scrittura del programma». Status e poteri speciali, sicurezza e legalità, sviluppo, rifiuti: queste alcune delle priorità che saranno al centro del tour del presidente di FdI e «che Fratelli d'Italia intende affrontare, anche sulla base delle tante proposte sostenute dal partito in Assemblea capitolina e sistematicamente bocciate dal M55. La definizione del tour è affidata a Chiara Colosimo, responsabile regionale organizzazione di FdI nel Lazio, in collaborazione con la federazione romana di FdI». Il tour partirà già venerdì prossimo «da un luogo simbolo della città», spiegano fonti interne a FdI. L'ipotesi più accreditata è la Garbatella, quartiere natale della Meloni di cui quest' anno ricorre il centenario della fondazione.

Il messaggio è chiaro: Giorgia Meloni su Roma, la sua città, intende metterci la faccia sin da subito, senza aspettare che la coalizione renda noto il nome del candidato sindaco del centrodestra. S'impegnerà in prima persona e senza risparmiarsi nella campagna elettorale per il Campidoglio come gesto d'amore nei confronti della sua città, ma anche perché questo si aspettano da lei i cittadini. E proprio da loro partirà: il tour nei Municipi vuole rimarcare la distanza con i salotti radical chic cari alla sinistra, con i caminetti coi poteri forti e anche sancire una cesura netta nei confronti dell'amministrazione pentastellata guidata dalla sindaca Virginia Raggi, così distante dalla gente. Una leader sul territorio e per il territorio. Questo è Giorgia Meloni e così la leader di FdI vuole presentarsi a una Capitale che merita di essere governata. Una risposta forte anche a quanti (a torto) l'accusano di non volersi cimentare con l'amministrazione della Capitale e a chi - magari sperando in un ridimensionamento di FdI, partito ormai stabilmente ben oltre la doppia cifra - la vorrebbe candidata sindaco piuttosto che alla guida della coalizione o di un futuro governo di centrodestra. Se la gestione del partito non le consente (almeno per questa tornata elettorale) di poter coronare il sogno di diventare sindaco della propria città, ciò non vuol dire che la Meloni non metterà passione e dedizione in una campagna elettorale durante la quale non si risparmierà per consentire al centrodestra di vincere.

 

 

La leader di Fratelli d'Italia affida la parte logistica del tour nei Municipi a Chiara Colosimo, consigliera regionale già responsabile dell'organizzazione di FdI nel Lazio. Un'investitura importante per la Colosimo che, nelle intenzioni della Meloni, dovrà occuparsi anche della parte organizzativa della campagna per il Campidoglio. Il tour nei Municipi diventa così l'occasione per avviare la macchina elettorale, per scaldare i motori. Ma anche per mobilitare eletti, militanti ed elettori. Tutta la base romana di Fratelli d'Italia insomma si mette in moto insieme alla propria leader. Quanto al candidato sindaco, c'è tempo. Il tavolo di coalizione si è riunito per la prima volta questa settimana: presenti, oltre alla Meloni, il segretario della Lega Matteo Salvini e il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani (con immancabile telefonata di Silvio Berlusconi). Tra i nomi usciti sui giornali anche quelli di Aurelio Regina e Massimo Giletti, a conferma che il centrodestra per Roma, Milano, Torino, Napoli starebbe cercando profili civici in grado di allargare la base di consenso della coalizione. Tutti i nomi fin qui usciti devono però essere ancora vagliati o sondati. «Per noi l'importante è non commettere gli errori del 2016. Su questo punto siamo molto fermi», spiega proprio la Colosimo. L'unità del centrodestra per FdI è un principio non negoziabile. Quanto ai tempi, i tre leader hanno spiegato che i candidati sindaco verranno svelati a novembre, ma dipende anche dagli avversari. Le eventuali primarie del Pd potrebbero dilatare i tempi. Intanto, in FI continua a tenere banco la cena tra Giovanni Toti e Mara Carfagna. Toti chiede a Forza Italia di «mettere in discussione se stessa e il nome» e invita il segretario della Lega Matteo Salvini a un «nuovo predellino» 13 anni dopo quello di Berlusconi. Ipotesi però che trova piuttosto freddi gli alleati.

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