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L'ultima follia del governo: "Stop alla cultura se offende l'Islam". Lega e Fratelli d'Italia sulle barricate

Ratificata la convenzione di Faro sul patrimonio culturale. Protestano le opposizioni

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Stop alla fruizione dell'arte se rischia di "offendere" le culture altrui. E' uno dei passaffi della Convenzione di Faro approvata dalla Camera dei deputati tra le proteste dei partiti dell'opposizione. 

"Con l'approvazione alla Camera della Convenzione di Faro che introduce il concetto della necessità di porre limitazioni della fruizione del nostro patrimonio artistico e culturale per non offendere altrui culture siamo alla più clamorosa resa culturale della nostra civiltà. La sottoscrizione è la Caporetto di una civiltà. La nostra civiltà si fonda sulla libertà della espressione artistica e culturale. La nostra identità culturale e artistica non può essere oggetto di mediazioni. Ancora una volta il governo giallorosso rappresenta la punta più avanzata della cessione identitaria e della sottomissione culturale. Noi difenderemo sempre l'identità italiana e, se qualcuno si sente offeso dai simboli della nostra cultura, ha un solo modo per non sentirsi offeso: scegliere altre Nazioni dove vivere". Lo afferma Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d'Italia e capogruppo FDI in commissione Esteri.

Furiosa anche la Lega: "Con tutti i problemi che hanno gli italiani, i lavoratori e il paese, oggi il Parlamento non viene impegnato a risolverli, ma ad approvare una convenzione che svenderà il nostro patrimonio artistico all’Islam. Dietro l’apparenza delle buone intenzioni, si darà di fatto la possibilità di censurare la nostra arte se altre comunità o singoli si sentiranno offesi come, ad esempio, la comunità islamica. La Convenzione di Faro è un provvedimento gravissimo e pericoloso. Non a caso a ratificarlo è l’Italia e non la Francia, la Grecia o la Gran Bretagna. Un’arma geoculturale potentissima in grado, se utilizzata da alcuni, di cancellare la nostra identità e la nostra libertà" attaccano i parlamentari della Lega Lucia Borgonzoni, responsabile Cultura del partito, e Paolo Formentini, vicepresidente della commissione Affari esteri della Camera.

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