Scatta la rivolta dei 5Stelle contro Di Maio & Co. "Otto milioni di voti persi, è una carneficina"
Otto milioni di voti evaporati in due anni e una strategia suicida per le Regionali 2020. Nel Movimento 5 stelle parte la rivolta dopo la batosta elettorale alle amministrative. A guidare fronda contro l'establishment grillino è Max Bugani, volto storico del Movimento e capo segreteria della sindaca di Roma, Raggi. "Non sfugge il tracollo del M5S in ogni tornata elettorale, dalle europee del 2019 ad oggi, con gravi responsabilità in capo a chi da allora non ha mai voluto avviare un momento di riflessione interna, non ha avuto il coraggio di convocare stati generali, non ha minimamente gestito le precedenti regionali in Calabria e in Emilia lasciando i gruppi allo sbando, non ha mai preso alcuna posizione per costruire progetti seri nei territori, ed ha poi deciso di dimettersi non certo dopo aver preso atto del fallimento, ma solo per lasciare una palla avvelenata in mano al suo successore, il quale per forza di cose era un traghettatore ma non aveva la legittimazione per prendere decisioni importanti", dice Bugani.
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"Un movimento che in due anni ha perso praticamente 8mln di voti rispetto a quegli 11mln del famoso 33% del 2018 non ha purtroppo assolutamente nessun motivo per esultare oggi. Vedere i selfini gaudenti mentre i nostri candidati di queste regionali sono stati mandati alla carneficina mi dispiace e mi addolora. In regioni dove avevamo il 45% abbiamo il 10%, in regioni dove avevamo il 15 abbiamo il 3%", osserva tirando sassate all'ex leader politico Luigi Di Maio.
L'eurodeputato Ignazio Corrao ha detto al Fatto che "abbiamo un problema di forza e di identità del M5s, perché all’interno della coalizione di governo chi ne esce massacrato è il Movimento. Qualcuno ha gestito male questa cosa e io non mi sento di dire che la responsabilità sia di Crimi. È troppo semplicistico”.
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La senatrice Barbara Lezzi, in un post su Facebook, parla della Puglia: "Si possono attribuire le colpe a tanti di noi. A partire da me, Antonella e il M5S Pugliese che abbiamo testardamente compiuto delle scelte passando da coloro che, da componenti del governo in quota 5 Stelle, hanno rilasciato interviste ambigue sino all'ultimo giorno di campagna elettorale dicendo che erano scelte sbagliate quelle nostre e che l'alleanza con il PD dovrebbe diventare strutturale". "Nessuno di noi può, dati questi risultati, imporsi o nominarsi per poi farsi ratificare" sostiene la Lezzi che spiega: "Non cerchiamo un capro espiatorio in chi ha sostenuto per un solo giorno una scelta, piuttosto muoviamoci per questi Stati Generali ben fatti prima di arrivare al 5% o addirittura all'estinzione". Le voci critiche, anche in aperto dissenso, aprono la stagione delle faide nel movimento.