Lucaselli: "È stata un'uscita infelice, offensiva per i colleghi maschi"
«In una società molto "visiva", di Instagram e di Facebook, far maturare nei giovani la consapevolezza che occorre equilibrio nella cura dell’aspetto è una cosa molto complicata ma necessaria». Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia, analizza più sul lato sociologico il caso del Liceo Socrate.
Quindi la prof che ha suggerito di non mettere la minigonna altrimenti a qualche collega uomo «cade l’occhio», ha ragione?
«È pressoché impossibile condividere la seconda parte del ragionamento. È stata un’uscita infelice, peraltro parlare così dei colleghi maschi non è corretto e a tratti ingiustificatamente offensivo. Però voglio credere alla buona fede, per carità. In questo momento così difficile per la scuola non dobbiamo di certo additare o criminalizzare gli insegnanti. E poi c’è il problema di fondo che rimane».
L'Azzolina vuole ispezionare la minigonna. Non è ora di mandare a lei l'ispezione?
Ossia?
«Che la scuola non è una discoteca. E che a ogni luogo spetta un abbigliamento consono. Però ripeto, la società di oggi è molto complessa, e le ragazze, così come i ragazzi, sono sottoposti ad un bombardamento di stimoli non sempre positivi. Anzi, ahimé, prevale il messaggio che tutto sia concesso e non esistano confini. Per questo dobbiamo tutti impegnarci».
In che modo?
«Dando il buon esempio. Di tanto in tanto sui giornali emerge il dibattito su delle "mise" in qualche caso troppo disinvolte in Parlamento. Ecco, cominciamo da qui. In Parlamento come a scuola occorre presentarsi vestiti con un certo contegno».