Mascherine, altro scivolone di Zingaretti. Le ha comprate da una ditta in mano ai clan
Sul caso mascherine Nicola Zingaretti ne combina un'altra. Secondo il quotidiano Domani, in edicola oggi sabato 19 settembre, ci sarebbe l’ombra dei clan sulle gare dell'ormai famigerato acquisto dei dispositivi di sicurezza per il Lazio. I riflettori dell'inchiesta sono puntati sui funzionari del presidente della Regione che hanno firmato un contratto da 27 milioni con una ditta di Taranto, la Internazionale Biolife: per gli investigatori antimafia che indagano sul caso "tra i soci ci sono personaggi legati alla camorra e a cosa nostra".
Zingaretti senza memoria dà lezioni di legalità
"All’azienda sarebbero dovuti andare 27 milioni per la consegna di 6 milioni di mascherine e quasi 2 milioni tra camici e tute. Sono arrivate solo le prime, ma la ditta di Taranto aveva già incassato dalla regione 4,9 milioni" si legge su Domani. "Abbiamo fatto ingiunzione di pagamento" ha dichiarato il titolare della società, che poi ha aggiunto: "Ora l’azienda è vergine, pulita come un fiore".
L'accordo tra il Lazio e l'azienda di Taranto risale a fine marzo, ma la mancata consegna di buona pare del materiale ordinato ha fatto scattare la battaglia legale. La Regione ha deciso di rescindere il contratto pur avendo versato il sostanzioso acconto alla società. Ma a preoccupare maggiormente ora è lo spessore criminale della ditta.
Tra quelli che più destano sospetti, come scrive Domani, c'è Antonio Formaro, socio fino ad agosto scorso al 45% di Biolife. I dati investigativi su di lui mostrano abituali incontri con pregiudicati per gravi reati di traffico internazionale di droga ed economico-finanziari. Stando all'amministratore delegato dell'azienda, Luciano Giorgetti, l'uomo non farebbe più parte della società, ma in realtà è ancora un collaboratore, come appreso dal quotidiano diretto da Stefano Feltri. "Noi siamo parte lesa, abbiamo collaborato a stretto contatto con i magistrati di Taranto", si sono giustificati dalla regione. Insomma emergono ancora pesanti ombre sull'operato del Governatore del Lazio.