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Caos scuola, pronta la sfiducia della Lega contro la ministra Azzolina

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Si riparte, ma a singhiozzo e in ordine sparso. A non fermarsi però sono le polemiche e lo scontro tra il leader della Lega Matteo Salvini e il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina. E' pronta infatti la mozione di sfiducia - annunciata nei giorni scorsi dal Capitano - nei confronti della titolare di viale Trastevere.

Il Carroccio ha messo a punto il testo, già oggetto di interlocuzione con gli alleati di Forza Italia e Fratelli d'Italia. La mozione individuale sarà depositata in Senato dopo le limature del caso e andrà di pari passo con la raccolta firma in piazza a sostegno della richiesta di dimissioni per il ministro. Una azione che, viene spiegato, non convince pienamente soprattutto gli azzurri, da sempre contrari alle mozioni individuali. In piazza san Lorenzo in Lucina si teme che la sfiducia si possa trasformare in un boomerang sortendo solo l'effetto di una sconfitta, come fu per quella contro Alfonso Bonafede. Ora però le preoccupazioni nel partito sono tutte per Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele perché positivo al Covid-19, condizione che non lo vedrà per almeno una settimana incidere sul tema.

E la tensione tra Salvini e Azzolina resta alta. "Mancano 60.000 insegnanti,10mila aule, non ci sono i termoscanner, manca la metà dei banchi. Chi scherza sulla pelle degli insegnanti e delle famiglie non è degno di stare al governo di questo paese", tuona il segretario federale. A stretto giro arriva la replica del ministro: "Sono diventata il pane quotidiano di Salvini. Ma vorrei chiedergli se lui si sia impegnato a collaborare un po' sulla ripartenza delle scuole o se abbia solo usato il tema come una clave elettorale, terrorizzando famiglie e studenti. Ma ce l'ha una coscienza o ha solo gettato nel panico studenti e studentesse? Negli altri Paesi le opposizioni hanno collaborato con il Governo".

Mentre la polemica politica alza i toni, la campanella oggi è tornata a suonare per 19 bambini della scuola dell'infanzia di Vo', il paese sui Colli Euganei, dove è scoppiato il primo focolaio Covid-19 in Veneto. L'appuntamento per elementari e medie è stato fissato per mercoledì, in attesa che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si rechi nel paese simbolo dell'epidemia da Coronavirus, il prossimo 14 settembre per inaugurare l'anno scolastico 2020-2021. E anche gli alunni di Codogno - la cittadina del lodigiano dove è stato accertato il primo caso di Covid 19 in Italia - sono pronti a ripartire il 14 settembre.

I motori cominciano a scaldarsi in quasi tutte le regioni dello stivale, tranne in Campania che come promesso ha sciolto la riserva sulle riaperture degli istituti. Il governatore Vincenzo De Luca ha deciso di rinviare l'apertura delle scuole al 24 settembre. "Il permanere di criticità rendono necessario prendere altri 10 giorni di tempo per conseguire elementi di maggiore tranquillità", spiega lo 'sceriffo' aggiungendo che "sul piano sanitario si è deciso di rendere obbligatorio lo screening a tutto il personale scolastico". Chi invece ha deciso per una normalità a piccole dosi, dopo l'emergenza sanitaria, è Milano che da oggi ha rivisto girare per le vie della città gli alunni di scuole materne, nidi e di alcuni istituti superiori. Circa 19mila bambini sono infatti rientrati negli asili e nidi comunali, numero che salirà a 30mila nelle prossime settimane.

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