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Conte vuole tenere chiusi gli stadi. Salvini all'attacco: così cavalca la paura

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Si accende la polemica sulla riapertura degli stadi. Il premier Giuseppe Conte vuole tenerli chiusi perché "l’assembramento è inevitabile", e Matteo Salvini elenca i motivi per cui secondo il leader della Lega mantenere il divieto è ingiusto. "Io non sono d’accordo con Conte. Lo sport è vita, è passione, il calcio è fondamentale".

Il fatto è che molte  manifestazioni in Italia si fanno anche con un pubblico numeroso. "Dico al caro signor Conte: senza fare questioni di partito, la regione Emilia Romagna, governata dal Pd, organizzerà il Gran Premio e sarà presente il pubblico, contingentato, ma è previsto. Ripeto, non vogliamo fare i concerti di Vasco al San Paolo, ma sono sicuro che fa il male dell’Italia chi cavalca ancora la paura. Venezia, per esempio, è ripartita dal Festival del cinema dove si è entrati scaglionati e in sicurezza. Non si fa il bene del Paese continuando a dire no. Gradualmente e prudentemente dobbiamo andare avanti. Poi, da tifoso dico: alla terza partita con il pubblico finto, cambio canale. E ricordo a tutti che noi abbiamo stadi enormi", ha detto Salvini intervenendo a una radio di Napoli. 

 

Poco prima il premier Giuseppe Conte alla festa del Fatto quotidiano aveva detto: "Per quanto mi riguarda, la presenza allo stadio così come a manifestazione dove l’assembramento è inevitabile, non solo sugli spalti ma anche in fase di entrata e uscita, non è assolutamente opportuna", chiudendo così alla possibilità di un’apertura degli stadi di calcio durante questa fase della pandemia di Covid-19.

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