Stadio, rifiuti, poteri speciali: Durigon svela il piano della Lega per Roma
La stroncatura della Raggi: "Ha solo perso tempo e fatto tanti danni"
Tanto a sinistra come a destra sulla corsa al Campidoglio sembra regnare solo tanta confusione e incertezza. «Intanto noi stiamo lavorando a partire dal programma. Vogliamo elaborare una strategia che consenta alla città di uscire dagli anni bui della Raggi e di Ignazio Marino. Sapremo scegliere un nome di qualità per il centrodestra al momento giusto, che dia le giuste prospettive di attuazione del programma, attuando un’inversione totale rispetto alla incompetenza della Raggi che ha fermato la città per troppo tempo». Claudio Durigon, sindacalista Ugl, deputato, segretario della Lega a Roma, già sottosegretario al Lavoro nel governo Conte 1, è duro sulla valutazione del quinquennio Raggi (con menzioni anche per Zingaretti) e fa da pontiere con gli alleati sul nome.
Durigon, a chi spetta fare il nome? Alla Lega o a Fratelli d’Italia?
«Troveremo una convergenza come abbiamo fatto in tutte le situazioni nazionali. Alla fine con la giusta discussione si raggiunge l’unità. Il nome oggi viene in secondo piano. L’esigenza primaria è quella di costruire un programma che risollevi una città abbandonata a se stessa».
Qualche idea sulle basi di questo programma?
«Abbiamo iniziato a gettare le basi su quel che vogliamo per Roma: pulizia, efficienza, sviluppo, sicurezza. Credo che il centrodestra sarà pronto con un programma che faccia tornare Roma vera Capitale».
Fra i manifesti c’è quello sullo sport. Primo punto, lo Stadio della Roma. Vuol dire che i consiglieri della Lega voteranno a favore del progetto Raggi, se e quando andrà in Aula?
«Noi siamo a favore delle infrastrutture. Penso che la Raggi non doveva perdere così tanto tempo e se c’è arrivata solo oggi, a sette mesi dal voto, sia in enorme ritardo. Lo stesso pensiero va al Flaminio e, qualora sarà, anche allo Stadio della Lazio. Noi siamo a favore. Noi eravamo pronti anche a votare a favore di Roma città Olimpica salvo che la Raggi ha deciso di non correre».
Sì, ma in concreto: voterete sì o no all’attuale progetto?
«Dobbiamo verificare il progetto che entrerà in Consiglio. La valutazione non è una cosa secondaria».
Ha citato il Flaminio. Che, però, è un problema che ha già bruciato i sindaci Alemanno, Marino e Raggi. Tanti vincoli e scarsa appetibilità economica.
«Noi dobbiamo ripartire dando risposte. Dobbiamo mettere attorno a un tavolo tutti i soggetti che ruotano sul Flaminio con l’obiettivo di riqualificare quell’area. È compito del sindaco quello di farsi promotore e trovare soluzioni».
Fra destra e sinistra, non c’è nessuno che promuova l’operato della Raggi.
«Ha perso tempo e fatto tanti danni».
Litigano su tutto, perché tra Virginia Raggi e Pd volano gli stracci
Altro tema: i rifiuti. Difficile non notare che la Lega si sia schierata con le proteste dei no discarica di Monte Carnevale. D’accordo che siete favorevoli ai termovalorizzatori ma anche con i termovalorizzatori la discarica serve comunque.
«Le responsabilità vanno ripartite fra i due personaggi che stanno governando la Regione, Nicola Zingaretti, e il Comune, Virginia Raggi. Serve un ciclo dei rifiuti chiuso e sostenibile, altrimenti la discarica da sola diventa solo una foglia di fico, un alibi. Non solo la Lombardia o il Veneto, ma anche le rosse Emilia-Romagna e Toscana hanno inceneritori, termovalorizzatori e discariche, sistemi integrati che hanno garantito l’ambiente e il decoro urbano».
Durigon, uno dei ritornelli della campagna elettorale su Roma sarà la «Lega nemica della Capitale», con riferimento al vecchio Roma Ladrona come alle ultime posizioni in tema di finanziamenti e poteri.
«Parliamo dei tempi antichi. La Lega non era neanche presente a Roma. Oggi è un’altra cosa: noi abbiamo chiesto di aprire un confronto per capire quali poteri speciali servono alla città. Poteri speciali alle grandi città, Roma per prima, sono dovuti».