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Ira della Sardegna sull'assessore del Lazio D'Amato, Solinas: "Accuse vergognose"

Tiziano Carmellini
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Il presidente della Sardegna Solinas non ci sta e replica a chi, come l’assessore alla sanità del Lazio D’Amato, vuole far passare la sua regione come "untrice" d’Italia. Lo fa a Il Tempo senza mezzi termini, spiegando perché non è così e come si sarebbe potuto evitare questo ulteriore sviluppo del covid. Proprio lui che era stato preso per matto quando, in tempi non sospetti, aveva prospettato l’utilizzo del tampone per entrare nella sua regione.

C'è chi accusa la Sardegna di essersi trasformata da regione covid free in luogo ad alta diffusione dei contagi. È così?

"Ricorda Fedro? Superior stabat lupus, longeque inferior agnus. Chi ci accusa di questo è più ipocrita e più in malafede del lupo. Noi siamo sempre stati covid free e tuttora non abbiamo una circolazione virale autoctona, tutti casi di importazione o di ritorno. Avevamo detto in tempi non sospetti che la riapertura degli spostamenti senza controlli avrebbe determinato una nuova diffusione del virus, ma il governo non ci ascoltò. Ora con 7 milioni di presenze turistiche, è chiaro che qualcuno positivo magari di rientro dall’estero sia arrivato. Allora, chi è che ha sporcato l'acqua?".

Proprio per evitare questo lei è stato il primo a chiedere a gran voce controlli per i turisti in ingresso. Cosa l’ha impedito?

"Non mi chieda cosa, ma chi l'ha impedito, e la risposta viene da sola. Chiesi il test per chi sarebbe venuto in Sardegna. Se me lo avessero fatto fare non avremmo avuto nemmeno casi di importazione e avrei anche rimborsato ai turisti il costo del test. Ora il Governo insegue la stessa idea, ma con un ritardo che determina risultati insoddisfacenti, mi pare, e con idee ancora confuse".

Ha ribadito la necessità di un sistema di controlli esteso ad ogni regione. Crede sia ancora realizzabile?

"È la logica che lo impone e la stessa scienza. Il virus sta circolando un Italia come nel resto del mondo. La Sardegna nonostante tutto continua ad avere numeri piuttosto contenuti. Prevedere i test solo per i turisti di rientro dalla Sardegna verso il Porto di Civitavecchia sarebbe non solo assurdo, ma scientificamente infondato. Perché nel frattempo su tutti gli altri porti e aeroporti del Paese e del Mondo potrebbero liberamente imbarcarsi per la Sardegna soggetti positivi senza alcun controllo. Se si vuole contenere davvero la circolazione virale il sistema dei controlli va esteso a tutti gli scali e se il Governo lo avesse fatto prima avremmo evitato molti problemi".

A lei viene rimproverato di non aver impedito gli assembramenti in discoteca e spiaggia. 

"È un’accusa ridicola. Pensi alla Riviera romagnola o alla Versilia: ci sono più discoteche e decisamente più affollate. Possibile che lì gli assembramenti non fossero contagiosi? Il problema è la Sardegna , con molti meno locali, tutti all’aperto, ai quali ho imposto una riduzione degli avventori del 30% e norme rigide sul distanziamento? E poi, diciamo la verità, non le sembra un'ipocrisia parlare solo di questi assembramenti e far finta che i ragazzi non si riversassero su piazze, spiagge o feste in ville private?Se vieti la discoteca i ragazzi ballano nei bar o nelle feste private. Questo non significa che alcuni non abbiano violato le regole, ma i controlli non li può certo fare la Regione. Li fa il Governo tramite le forze dell'ordine".

Ha criticato le dichiarazioni dell’assessore alla sanità del Lazio D’Amato.

"Ma sì, perché è una storia che non sta in piedi. D’Amato parla di tantissimi casi collegati direttamente alla Sardegna, ma dubito che sia così. È il classico tentativo di farci passare per il problema, per gli untori: allora vogliamo parlare degli aperitivi in piazza? È chiaro che si tratta di una forzatura mediatica".

Condivide la scelta di aver tenuto aperti i locali così a lungo?

"Il problema doveva essere risolto a monte: test negativi prima di partire, e vacanze più libere e più serene". 

Flavio Briatore ha polemizzato duramente con il sindaco di Arzachena, chi aveva ragione tra i due?

"Non mi interessa assegnare primati, credo che ognuno agisse in buona fede e nella difesa di legittimi interessi, pubblici e privati. Per il resto, credo non si debba mai scadere nelle offese e negli insulti personali". 

L’obbligo di mascherina dalle 18 è una misura efficace?

"Un freno agli assembramenti va messo. Il problema è che non avvengono solo la sera: guardate le spiagge".

Finite le vacanze ritiene che la Sardegna potrà tornare ai numeri di qualche mese fa?

"Lavoriamo e siamo impegnati senza sosta per questo".

Le responsabilità del Governo quali sono?

"Non mi appassiona molto la ricerca della colpa e per questo trovo indegno che una Regione, che ha sulla coscienza qualche aperitivo incosciente fuori porta, dica oggi che sta preparando un dossier sugli errori della Sardegna. Vergognoso!Forse sarebbe opportuno che ciascuno riflettesse sui numeri di casa propria e non sulle chiacchiere. La Sardegna può portare numeri certificati che confermano le mie parole. O vogliamo parlare dei ritardi nelle forniture dei dispositivi di prevenzione in piena epidemia, del rifiuto di fare controlli nella fase di riapertura, della confusione totale sulla scuola".

Parlare di un secondo lockdown fa comodo a qualcuno?

"Ho un senso profondo delle istituzioni e non voglio neppure pensare che qualcuno possa utilizzarle per infime finalità di comodo, profittando della paura che la gente ha dinanzi ad una emergenza sanitaria".

 

 

 

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