L'astensione ucciderà la sinistra. La sentenza di Claudio Amendola
L'astensione ucciderà la sinistra. A cominciare dalle elezioni regionali di settembre per finire con l'appuntamento del Campidoglio a giugno. Il vicedirettore del Tempo, Francesco Storace, ne parla sul sito 7Colli. Storace riporta le parole dell'attore romano Claudio Amendola che sbotta: “Se si votasse domani per la prima volta da quando ho 18 anni non andrei. E’ un dolore per uno come me che ama questa città, che sente il senso di appartenenza, ma credo che il coronavirus le abbia dato il colpo di grazia: sotto casa mia i sampietrini si erano ricoperti di erba per dirne una. Poi anche i cittadini devono essere responsabili ovvio, chi la vive, chi la governa”.
"È la Raggi il problema di Roma". Zingaretti polverizza la sindaca e ogni accordo
Insomma la sinistra sarà falcidiata dall'astensionismo. E Storace spiega perché: "La pantomima Raggi-Pd ha stancato tutti e anche se dovessero giungere ad un’intesa politica di quelle che tanto piacciono a Nicola Zingaretti c’è da scommettere nella grande fuga dei loro elettori - scrive su 7Colli - È un meccanismo che non regge più, le alchimie in politichese allontanano il popolo. Amendola non trova in casa sua chi possa far risollevare la Capitale. Perché non c’è. A destra si possono trovare molte personalità che in un gioco di squadra preparato per tempo sono in grado di dare una missione alla città. A partire dal grande giacimento culturale che Roma offre al mondo intero. Servizi da tornare a far funzionare. Attività produttive da rimettere in cammino. Una città da amare per davvero e non più da usare. Da questa parte non attecchirà l’astensionismo: quella ormai è roba rossa".