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Paragone inchioda il governo: Conte secreta tutto e umilia il Parlamento

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Mentre dibattiamo sul numero di parlamentari e ci facciamo prendere per il naso da GigginoDiMaio (sentirlo parlare di tagli alla Casta dopo che ha infilato in ministeri e Cda delle participate di Stato amici il cui unico merito è essere stati suoi compagni di classe, è semplicemente imbarazzante), mentre apriamo processi a quei quattro pezzenti che si pappano il bonus da 600 euro e ci scanniamo sulla chiusura delle discoteche, sta accadendo ben altro. Di gran lunga più grave. Ma di cui non si parla perché il... Grande Fratello che concerta coi direttori dei telegiornali e dei giornali non gradisce la questione.

 

Tuttavia non è nemmeno questo il tema, il tema principale è che le questioni di cui andremo a trattare riguardano l’interesse nazionale e il parlamento è tagliato fuori da un presidente del Consiglio e da un governo sempre più in formato «poteri speciali». Nel silenzio imbarazzante del Capo dello Stato Mattarella e dei presidenti Casellati e Fico, ai quali domando di rivendicare la centralità del parlamento.

In questi giorni di agosto il governo sta facendo procedere per inerzia ciò che aveva impostato tra fine luglio e inizio agosto. Metto in fila alcuni argomenti di cui il parlamento dovrebbe occuparsi già domani ma sui quali è caduto il silenzio.

1) Il governo ha autorizzato Tim a utilizzare sperimentalmente la tecnologia 5G di Huawei. Sperimentalmente non è affatto sinonimo di definitivamente, potreste dire. Vero. Potrei farla facile ribattendo che in Italia nulla è più definitivo del provvisorio, ma non voglio cavarmela con una abusata quanto vera citazione. La decisione assunta dal governo attraverso un atto amministrativo arriva alla vigilia della visita del ministro degli Esteri cinesi in Italia con Di Maio. I due parleranno sicuramente di 5G, di Huawei e poi... mangeranno assieme. Forse qualcuno più dell’altro. Ovviamente la decisione di consentire a Tim di appoggiarsi alla rete 5G significa consegnarsi al Dragone, rifugiarsi sotto la sua protezione e sfidare di conseguenza gli Stati Uniti d’America. A me questo posizionamento geopolitico fatto così non sta bene. Presidenti Casellati e Fico, ne possiamo discutere in parlamento?

2) A proposito di digitalizzazione. Si fa un gran parlare di rete unica e di fibra: chi deve essere il player, Tim o lo Stato? Lo Stato senza dubbio (almeno per me) ma se il governo pensa di darla a Enel/Open Fiber allora stiamo freschi. Presidente di Open Fiber è un vecchio dinosauro della politica sinistra, qual è Franco Bassanini; la mente operativa gente scelta da Francesco Starace, ad di Enel, manager che con la logica del servizio pubblico non c’entra nulla: infatti il suo controllo su Open Fiber avviene attraverso Elisabetta Ripa «colpevole» tra le altre cose dei ritardi della posa nelle zone bianche (la ritrovate nel Cda di Autogrill, amica dei Benetton...). Per chiudere, se il governo - Patuanelli, Buffagni e Delrio in testa - pensa che l’interesse nazionale intorno alla fibra possa essere rappresentato da Bassanini-Starace-Ripa allora non ci siamo proprio. Presidenti Casellati e Fico, ne possiamo discutere in parlamento?

 

3) Sempre in nome dell’interesse nazionale si vuole riportare a casa Borsa Italiana, il cui asset è messo in vendita dall’attuale proprietaria, Lse cioé la Borsa di Londra, che la vende perché volendo comprare una piattaforma dati strategica distorcerebbe il mercato quindi per evitare complicazioni si vuole sbarazzare di Borsa Italiana e soprattutto di Mts, piattaforma leader nella negoziazione dei titoli di Stato. Bene, chi compra? E soprattutto cosa compra? Ci sono tre manifestazioni di interesse: le borse tedesca, svizzera e quella francese nella cui «cordata» c’è pure la solita Cassa Depositi e Prestiti (cioè i nostri soldi, i risparmi dei libretti postali: liquidità ingente). Cdp sarà la solita foglia di fico per regalare ai francesi i dati di Mts? Cioé daremo a Macron il frutto pregiato mentre noi ci teniamo il guscio? Presidenti Casellati e Fico, ne possiamo parlare in parlamento? (Magari chiedendo a Di Maio se ha capito bene cosa sta accadendo in Mali...)

 

4) Infine. Perché il governo ha secretato i dati sull’edilizia non girandoli ad Eurostat, l’Istat europea? Di cosa hanno paura? E soprattutto, ma è possibile che il governo può secretare tutto a suo piacimento? Lo domandiamo perché pare che abbiano secretato pure il lotto complessivo e la provenienza dei «nuovi» banchi della Azzolina: hanno paura di dire che il grosso della produzione sarà made in China e quindi noi stiamo dando soldi italiani alle fabbriche cinesi, cacciando due dita negli occhi alle nostre aziende? (Così come faremo con moltissimi altri manufatti che usciranno dai finanziamenti del Recovery). E, in ultimo, sempre a proposito di segreti di Stato: Cinquestelle, come la mettiamo con il segreto su Ustica? Perché lo avete prorogato altri nove anni? Non eravate per la trasparenza?

Presidenti Casellati e Fico, ne possiamo parlare in parlamento? Di fare le belle statuine ad un governo incapace ci siamo anche rotti le scatole. Con rispetto parlando.
 

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