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Migranti, casta e arcobaleni, le nuove Sardine sono peggio delle vecchie

Dar. Mar.
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Il lockdown le aveva oscurate. Sembravano scomparsi dai radar. Da qualche giorno, invece, le Sardine sono tornate a sgomitare per far sentire la loro voce. Anche se, per il momento, quasi nessuno se ne accorto. I tempi pre-Covid , quando erano diventati i salvatori della sinistra, sembrano un ricordo lontano.

L'ultima mossa per riattirare l'attenzione dei media è la biografia del leader, Mattia Santori, raffigurato di spalle mentre contempla uno splendido arcobaleno all'orizzonte. La vita dell'eroe Mattia è raccontata sulla pagina Facebook "6000 Sardine". I toni dell'agiografia sono di un'ammirazione sconfinata. Il leader dei pesciolini di sinistra è definito un "sognatore, un vulcano di idee e di emozioni".

Intanto, cercano di riprendere le loro vecchie battaglie, a partire da quella anti-salviniana per accogliere il maggior numero possibile di migranti. Il pretesto è l'ordinanza con cui il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha chiuso tutti gli hot spot dell'isola. Per le Sardine "il presidente della regione siciliana Musumeci ha solleticato la pancia dei siciliani attraverso i suoi post con cui ha esposto i migranti al pubblico ludibrio, tacciandoli di essere la causa principale dell’incremento del numero dei contagi di Covid-19 nell’Isola. Una meschina arma di distrazione di massa per nascondere l’inefficienza politica del suo governo, una subdola strategia".

L'altro tema "forte" su cui hanno deciso di puntare le Sardine è il referendum sul taglio dei parlamentari. Il Pd non può esporsi apertamente contro la riforma voluta dal M5s, così manda avanti le Sardine. Per Santori "questo referendum sul taglio dei parlamentari, associato all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, porta a un sistema oligarchico. È in gioco la qualità della nostra democrazia, per questo ci siamo schierati per il No - ha spiegato il leader sognatore a La Repubblica (guarda caso anch'essa ufficialmente schierata per il No) - Vogliamo che il Parlamento riprenda la sua funzione: è stato snaturato non per via del numero dei parlamentari, ma perché una certa politica ha preferito al Parlamento altre sedi come le dirette Facebook, la piattaforma Rousseau, la spiaggia del Papeete".

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