Pd e M5s nel caos. Perché il centrodestra firma il patto anti-inciucio
Il centrodestra firma il patto anti-inciucio. Di fronte al caos della sinistra che arriva divisa alle Regionali, Meloni, Berlusconi e Salvini firmano il loro patto di ferro. «Grazie a Fratelli d’Italia il centrodestra compatto firma il patto anti-inciucio. Fin dalla campagna elettorale per le politiche del 2018 chiedevamo agli alleati di sottoscrivere questa proposta, abbiamo rinnovato l’appello ad Atreju 2019 e durante la grande manifestazione in Piazza San Giovanni. Oggi finalmente è arrivata la firma degli alleati e voglio ringraziare Matteo Salvini e Silvio Berlusconi». Questo è il commento del leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dopo la firma apposta da lei e dagli altri due leader del centrodestra al documento programmatico del centrodestra in vista delle prossime scadenze elettorali. Un’iniziativa che forse si è resa necessaria dopo le tensioni registrate nella coalizione su molti punti.
«Mentre Pd e Cinquestelle litigano per le poltrone e si presentano divisi alle regionali, il centrodestra lancia un altro grande segnale di compattezza e oggi dice con una voce sola: mai al governo con la sinistra», commenta ancora Meloni. Il testo impegna la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia a mantenersi uniti su quattro punti programmatici comuni. Il primo è il perseguimento dell’autonomia differenziata delle Regioni che lo richiedono partendo dal documento predisposto dal governatore del Veneto Luca Zaia e presentato lo scorso giugno. Il secondo punto è la riforma costituzionale per introdurre il presidenzialismo e la riforma della giustizia nel nostro ordinamento. Terzo punto a non dare corso, in questa e nella futura legislatura, a qualsiasi accordo di governo, con partecipazione diretta o esterna, insieme ad altre forze politiche, fatto salvo una formale unanime e diversa intesa tra le forze politiche che sottoscrivono l’accordo.
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Quarto e ultimo punto cardine dell’intesa la conferma dei punti programmatici che il centrodestra aveva sottoscritto in vista delle elezioni politiche del 2018. Quindi, oltre al presidenzialismo e la riforma della giustizia anche il comune impegno richiesto a suo tempo da Forza Italia sul tema delle infrastrutture. Di fronte alla richiesta del governatore del Veneto, Fratelli d’Italia ha chiesto e ottenuto di aggiungere all’accordo anche quelli che considera essere due punti imprescindibili: «il sostegno di tutto il centrodestra al presidenzialismo, elemento fondamentale per rafforzare l’Unità nazionale e l’efficienza delle istituzioni centrali, e il patto anti- inciucio per vincolare tutti i partiti della coalizione al rispetto degli impegni programmatici presi con i cittadini. Mentre Pd e Cinquestelle litigano per le poltrone e si presentano divisi alle regionali - conclude Meloni -, il centrodestra lancia un altro grande segnale di compattezza e oggi dice con una voce sola: mai al governo con la sinistra».