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Tradimento M5S, il colpo di grazia del papà di Di Battista: testa piatta e c*** in alto

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Era già intervenuto dopo il voto virtuale sulla piattaforma Rousseau con uno sfogo social durissimo contro il Movimento Cinque Stelle. Adesso Vittorio Di Battista, padre di Alessandro, posta un trattato sui traditori dei tempi moderni, con una conclusione tombale: "Parliamo di cose serie, non parliamo dei "testa piatta e culo in alto. Di loro non parlerà neppure la storia, tutt'al più la cronaca, quella marrone".

Scrive sul seguitissimo profilo social: "Sembra facile ma non lo è, parlare di tradimenti e di traditori. La storia dell'umanità ne è piena tanto che, probabilmente, sarebbe più facile elencare e parlare di quelli che traditori non sono, non lo furono e non lo saranno, forse. Padre Dante ne ha scritto nel 32esimo canto della sua Commedia e tra i traditori, che distingue in tre categorie, se la prende maggiormente con "lo demone", quel gran pezzo di traditore che più brutal non si puote poichè ello ti amava per stapparti lo core. Vero, chi ti frega dicendo di amarti, chi ti tradisce dicendo di voler fare i tuoi interessi, è un demone, un diavolaccio, il peggiore di tutti. Non sono padre Dante e, come lui ha fatto, non posso parlare del "traditore" per antonomasia, di quel Giuda Iscariota, quello del bacio, dei trenta denari e del cappio al collo. Non posso parlare di Giuda, primo perché non era tedesco ma ebreo, secondo perchè è vietato dalle leggi e terzo perchè Fiano si incazzerebbe e di brutto e Fiano, come ha detto quel drammaturgo britannico, è un uomo d'onore, un compagno di viaggio, un alleato fedele, uno con cui si lavora bene. Allora, di chi parlare? Di Costantino Imperatore spergiuro che tradì dieci secoli di tradizioni religiose per consegnare l'Impero ai voleri del Papa? Di quel Papa che tradì i Longobardi consegnando l'Italia ai Franchi di Carlo? Di quel Garibaldi che tradì i siciliani di Bronte che avevano creduto in lui e nella sua rivoluzione e tradì pure la compagna di vita per non avere intralci nella fuga attraverso le paludi romagnole? O di quel Badoglio,duca di Caporetto, che tradì chi non lo fece fucilare ma lo innalzò a Marchese del Sabotino? No, questo si che sarebbe facile mentre non è facile per niente, almeno per me, scrivere di un tradimento di cui, ancora oggi, paghiamo le conseguenze. Il discorso è complicato, la mia personalissima tesi è, probabilmente, azzardata e sicuramente, quel Claps che mi rompe continuamente i coglioni, non la capirebbe. Ma tanto è e tanto voglio dire. Un "tradimento moderno" è stato quello di un gigante della storia, quello di chi, nel bene e nel male, ha segnato la vita di due generazioni, quello di chi, alla fine, ha pagato e pagato duramente. Iniziò mettendosi in luce invocando la guerra contro Austria e Germania, violando trattati sottoscritti in precedenza e alleandosi con i caposaldi del liberal capitalismo e andando al Potere strafegandosi dei postulati di Piazza San Sepolcro, diventando all'improvviso monarchico e papalino. Sapete di chi parlo ma non lo dite a Claps, continuerebbe a non capire ma seguiterebbe a rompermi i coglioni. Ecco, secondo me, parlando di "tradimenti" chi ne avesse voglia, potrebbe dare una opinione, un contributo, una sua analisi. Parliamo di cose serie, non parliamo dei "testa piatta e culo in alto". Di loro non parlerà neppure la storia, tutt'al più la cronaca, quella marrone". Poi il colpo di grazia: "Mi ha scritto Catilina. Su pergamena: melius est succumbere pugnando quam evanescere vitocrimando".

Di papà Vittorio aveva parlato tempo fa proprio il figlio Alessandro, che in una pseudo-dichiarazione d'amore lo aveva definito "un fascista che vuole che la Chiesa paghi l'Imu, un fascista d'accordissimo con le unioni civili, anti-imperialista, molto più amante del Che che di Berlusconi o Bolsonaro. Un personaggio molto particolare".

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