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Pd-M5S, parte subito l'inciucio nelle Marche. Ma i grillini si spaccano sul candidato

Pietro De Leo
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Nella politica fatta di immagini le coincidenze assumono una certa rilevanza. E così questo voto di Rousseau che legittima le alleanze locali tra M5S e Pd è un altro passo d’avvicinamento in pieno agosto tra le due forze. Esattamente come lo scorso anno, quando Beppe Grillo, convocando nella sua villa al mare il gotha del Movimento, di fatto impresse un’accelerazione al patto per il Conte 2. Ora, nel segno di quell’evento, ecco questa nuova evoluzione, con un Luigi Di Maio, all’epoca restio all’aggancio con i dem, oggi perfettamente in linea con i desiderata dell’Elevato (che tentò, ma oramai è archeologia politica, di tesserarsi con i dem per partecipare alle primarie anni orsono).

Il segretario Pd, Nicola Zingaretti, saluta il «rafforzamento» dell’alleanza di governo dopo l’esito del voto online, anche se esclude ci sia stato un patto con Renzi e Grillo. E chiude, ma non c’erano dubbi dopo 5 anni di opposizione, a qualsiasi patto con Virginia Raggi per il Campidoglio. Ma questa, c’è da credere, è una situazione sul «qui ed ora», soggetta a future evoluzioni. Ci sono due dimensioni su cui insiste la consultazione virtuale. La prima è che, pur se al momento solo in chiave locale, il Movimento 5 Stelle va a definire il suo contorno in un’area di centrosinistra, abbandonando così la sua esternata vocazione post-ideologica. E stando così le cose, l’avvicinamento Pd-5 Stelle, per forza di cose, indebolisce il peso di Conte. Il secondo aspetto concerne, invece, la definizione delle intese per i prossimi appuntamenti elettorali.

Il focus principale, in questo momento, è sulle Marche. Com’è normale che sia a caldo, l’ipotesi è stata subito stroncata dall’attuale candidato pentastellato, Gianni Mercorelli (nella foto profilo Facebook): «Un eventuale accordo elettorale con il Pd - ha detto in un’intervista all’Ansa- riguarderebbe le Comunali da quanto posso apprendere, ma se dovesse coinvolgere le Regionali non sarà certo fatto con il sottoscritto che ha una parola sola. Va bene essere uomo di partito, ma prima viene l'uomo». Il facilitatore del M5S, Giorgio Fede, esclude ci siano i tempi per un’eventuale intesa. Dal lato Pd, però, da un lato il candidato presidente Maurizio Mangialardi tace, mentre invoca l’alleanza, o meglio un ticket tra i centravanti dem-5 Stelle Matteo Ricci. Nome non casuale: proprio lui, infatti, a Pesaro dov’è sindaco aveva nominato in giunta la pentastellata Frinquellucci, che poi è stata espulsa dal Movimento. Tuttavia, è notorio che le diplomazie tra le due parti siano al lavoro da mesi, così come un certo peso lo hanno i sondaggi secondo cui l’eventuale accoppiata potrebbe ribaltare la situazione su un centrodestra in vantaggio. Una dinamica, dunque, del tutto diversa rispetto a quella Ligure, dove l’accordo Pd-5Stelle su Ferruccio Sansa non sembra in grado di impensierire la riconferma di Giovanni Toti.

Vedremo se il fattore volontà saprà ribaltare quello temporale, visto che manca davvero una settimana al termine per presentare le liste. Altro aspetto da non sottovalutare, poi, è l’incontro tra Beppe Sala e Beppe Grillo, nella residenza estiva di quest’ultimo. Il Sindaco di Milano ha twittato che nel piacevole incontro, cui erano presenti le rispettive consorti, si è parlato «di tante cose - ma non di ciò a cui tanti pensano e cioè delle elezioni milanesi». Aggiungendo poi una postilla sull’«ottima cucina». L’esclusione della politica dal racconto, però, non ha convinto nessuno, considerando che la tempistica dell’incontro si colloca in un’agenda politica, come si è visto, assai significativa. Non è mistero che i due si stimino, e non è un mistero come Grillo, in questi mesi, si sia riappropriato di un ruolo nella cabina di comando del Movimento.

Fin qui i fatti, il resto sono suggestioni. Ma la realtà è che la tornata 2016 per il voto nelle grandi città vede caselle molto importanti: oltre a Roma e Milano, anche Napoli, Torino Bologna. E certo se si chiude su una sarà molto difficile spiegare per quale motivo non si chiuda sulle altre. Specie quando si è alleati al governo.

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