Siluro di Gianluigi Paragone ai due grillini: folle guerra al contante, vogliono far chiudere i negozi
Non c’è niente da fare, i Cinquestelle hanno deciso di ingaggiare guerra al contante così artigiani, negozianti, ristoratori e prof di ripetizioni saranno sistemati per le feste. Bravi, così si fa.
Stavolta la proposta arriva da Mimì e Cocò pentastellati, al secolo BuffoBuffagni e LallaCastelli i quali ricoprono l’incarico di viceministro di «qualche cosa ma non si sa bene cosa». Buffo e Lalla hanno deciso di premiare con un bonus sconto il clienti che pagheranno con la carta elettronica al ristorante, così la transizione verso l’abolizione del contante sarà più rapida, dicono. A parte la discriminante illogica e forse pure contra legem, non si capisce la ratio: il contante è frutto di per sé di una rapina? È di per sé sterco del demonio o di per sé rappresenta il concetto di evasione fiscale? Spiegatemelo. Se così fosse, invito le Fiamme Gialle ad arrestarmi perché io pago con contante e dunque dovrei essere un evasore. O potenziale tale.
Commerciante si uccide per la crisi. Paragone: chi governa si svegli
A meno che non si voglia criminalizzare la categoria del commercio partendo dal presupposto che i ristoratori o gli esercenti accettano il contante per evadere. E arricchirsi. Del resto di questi tempi ristoratori e commercianti stanno facendo affari d’oro. Dunque peste li colga.
Buffo e Lalla nella loro sbiadita vita lavorativa hanno svolto incarichi di tipo simil-commercialista. Del Buffagni oltre al ciuffo ribelle nessuno a Milano ricorda granché, il che però è già parecchio se si guarda al curriculum della sodale Castelli. Della quale è ancora fresco il ragionamento «ad minchiam» sui ristoratori in difficoltà che dovrebbero cambiare business. Per il resto, la ex gola profonda che spifferò segreti e malignità contro il Movimento (dall’alto della sua scienza definì i parlamentari della scorsa legislatura «lobotomizzati») a Nicola Biondo e Marco Canestrari, autori del libro «Supernova», non è nuova a figuracce. Memorabile fu quella all’assemblea dei commercialisti, allorquando davanti a veri professionisti iscritti all’albo la vice ministra se ne uscì dicendo: «Sono laureata in Economia, non sono un commercialista ma nella vita ho avuto un mio studio, ho lavorato nello studio di famiglia che si occupa di contabilità, di paghe, e conosco...». Una specie di «Sono uomo di mondo: ho fatto il militare a Cuneo», se non fosse che in sala i commercialisti veri se la presero. E la contestarono (a quel punto Lalla sfoderò il jolly «Beh, se preferite i professionisti della politica...»).
Video su questo argomento"Altro regalo alle banche" No contante al ristorante? Paragone picchia duro sulla genialata M5S
La premiata ditta Buffo & Lalla - forte di cotanta esperienza sul campo - ora propone di far la guerra al contante e di premiare le carte di credito. Immagino l’euforia nel mondo che gestisce i pagamenti elettronici che un così bell’assist non se l’aspetavano proprio. O forse sì, visto che nell’ambiente pentastellato è da tempo che si inciucia con le banche più che coi clienti.
Pensare di proporre un bonus del genere in un momento delicatissimo qual è l’attuale significa aver messo gli operatori dell’economia reale nell’elenco dei sospettati: il ristoratore prende i soldi in nero, il commerciante idem e via di questo passo. Tutto tracciato, tutto trasparente. Ovviamente, dal governo nessuna parola sull’accordo segreto circa il prestito garantito dallo Stato a favore di Fca, le cui sedi ballano tra Olanda e Gran Bretagna. Nessuna vera, incisiva, lotta ai paradisi fiscali a norma di legge che l’Unione europea garantisce. Meglio puntare l’indice contro commercianti, esercenti, artigiani, ristoratori e baristi. E, di contro, far felici banche e operatori del settore pagamenti elettronici che magari hanno contratti di consulenza con società amiche, molto ma molto amiche del Movimento.
Ormai è tutto un farsi guidare dal Sistema. Vale per Buffo e Lalla, così come per Spadafora che è passato dalla televisione allo sport senza sapere né dell’uno né dell’altro mondo. Così terminata la pentalottizzazione in viale Mazzini, l’ex cocco di Rutelli poi ex mastelliano e infine Balduccino (perché questo è il pedigree di Spadafora) ha cominciato a metter mani sullo Sport facendosi interprete del pensiero di Giovanni Malagò. Fintanto che qualcuno lo ha bloccato prima di combinare danni veri.
Speriamo che qualcosa del genere capiti pure per la guerra ipocrita al contante ingaggiata da Buffo e Lalla.