Bellanova, al ministero dell'Agricoltura il lockdown fa rima con sprechi
Hanno approfittato del lockdown per sprecare un po’ di quattrini pubblici e assumere personale gradito. Al Ministero dell’Agricoltura hanno velocemente capito come fare, ma ci sono interrogazioni parlamentari da destra e da sinistra che denunciano le manovre in corso e quelle compiute.
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Centro delle operazioni è la Unirelab s.r.l., società interamente pubblica che fa capo al Ministero dell’Agricoltura. Essa offre una serie di servizi diagnostici di laboratorio per l’ippica e per la medicina veterinaria ad enti pubblici e privati; si tratta di quindi di una società la cui mission è prettamente scientifico-diagnostica. Ne è amministratore unico, da aprile 2019, la dottoressa Barbara Maria Grazia Genala.
Ma a ottobre dello scorso anno, col cambio di governo, la spesa per consulenze ha avuto un’impennata: da 220mila a ben 520mila, oltre il doppio di quanto previsto in origine. Raccontano in un’interrogazione i deputati di Fdi Varchi, Galantino e De Carlo: «Durante i mesi del lockdown, mentre l’attività scientifica dell’ente era ferma, anche per il totale stop alle competizioni ippiche, venivano selezionati un dirigente amministrativo (il vincitore proviene da Infront, esattamente come l’amministratore di Unirelab) e un impiegato di livello C per lo svolgimento dell’incarico di assistente amministrativo; il 6 luglio 2020, inoltre, venivano bandite ulteriori tre posizioni di livello C, sempre per area amministrativa, che si aggiungono alla selezione per un ulteriore assistente amministrativo».
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Risultato: in meno di un semestre, peraltro segnato dal lungo periodo di lockdown dettato dal contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, risultano in fase di raddoppio i funzionari e i dirigenti amministrativi e i consulenti su materie giuridiche e fiscali, e si parla – secondo gli atti parlamentari - di ben 9 unità ulteriori in totale.
Ma non solo. Altro materiale arriva da un’interrogazione presentata stavolta dai deputati di LeU Stumpo e Fornaro, i quali mettono nero su bianco che la dottoressa Genala ha acquisito una nuova consulenza affidato ad una legale. La professionista in questione avrebbe dichiarato ai sindacati che in ogni caso la società dovrà avvalersi, per modificare il contratto collettivo dei lavoratori, del supporto di una ditta esterna specializzata nel settore, creando, in tal modo, «una ingiustificata duplicazione dei costi in capo alla società in house Unirelab».
Per gli esponenti di Leu «non risulta chiaro quali siano le motivazioni per le quali l’amministratore unico abbia deciso di uscire da un contratto collettivo nazionale e quali saranno le conseguenze del nuovo eventuale inquadramento contrattuale a carico dei dipendenti e se saranno salvaguardati mansioni e livelli retributivi». Pantalone paga e non applaude.