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Caos migranti, teatrino Pd-M5s. E Salvini inchioda Conte: è ricominciata la pacchia

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 Altro che dialogo, maggioranza e opposizione se le stanno dando di santa ragione. Il match più caldo è quello dell’immigrazione, terreno storicamente fertile all’azione politica di Matteo Salvini, che infatti colpisce duro: «Grazie a Giuseppe Conte è ricominciata la pacchia». Il leader della Lega rispolvera anche i suoi vecchi cavalli di battaglia della comunicazione, mixando il tema degli sbarchi con quello del Coronavirus, sfruttando le notizie sulle fughe dai centri di accoglienza. «Dopo Latina, anche in Umbria clandestini appena arrivati dalla Sicilia sono già in fuga. Liberi di girare e potenzialmente positivi al Covid. Ditemi se è una situazione normale», tira ganci via social network.

Nel suo mirino non c’è solo il presidente del Consiglio, ma anche l’ex alleato Luigi Di Maio. «Rimpatri veloci e interventi contro le imbarcazioni dei trafficanti: nell’assordante silenzio del premier e della Lamorgese, le sue proposte sono tardive e già previste dai decreti Sicurezza, gli stessi che la maggioranza vuole cancellare». Il piano a cui stanno lavorando i ministri degli Esteri e dell’Interno, però, è più ampio. E prevede di fermare le partenze dal Paese d’origine dei migranti, un nuovo accordo di cooperazione per sequestrare e mettere fuori uso i gommoni, rimpatri più veloci (anche via nave e non solo in aereo), la riattivazione della redistribuzione degli immigrati in tutta Europa e lo stop ai fondi per la cooperazione se non c’è collaborazione con l’Italia. Interventi che comunque non convincono il centrodestra, decisamente compatto sull’argomento e sui giudizi negativi verso l’esecutivo.

«Bisogna fermare l’immigrazione incontrollata, È arrivato il momento che il governo faccia il governo e difenda l’Italia e gli italiani», tuona Mara Carfagna. Il punto su cui l’opposizione batte è il rischio sanitario collegato al Covid-19. Che si collega direttamente alle misure anti-contagio del governo, che non ha intenzione di allargare ancora le maglie, provocando le ire di Forza Italia, FdI e Lega, già fortemente contrarie alla proroga dello stato di emergenza. Il passaggio, però, è fondamentale, perché nei prossimi giorni permetterà a Conte di varare un nuovo Dpcm per confermare le misure già esistenti, aggiungendo «qualche piccola novità», avvisano fonti qualificate. Ad esempio la riapertura di fiere e le discoteche, anche se con restrizioni cogenti. Un assaggio di cosa sarà il prossimo decreto lo si è avuto con l’ordinanza di Roberto Speranza per il distanziamento sui treni, che resta in vigore con il dimezzamento dei posti disponibili. Come ribadito da Fs in una mail a tutti i suoi utenti, mentre Ntv lamenta la cancellazione di 8 treni e il coinvolgimento di 8mila passeggeri. Non ci sarà, invece, un allentamento sull’uso delle mascherine. E su questo si innesta un’altra polemica, che stavolta vede Nicola Zingaretti protagonista, con un duro attacco a chi (vedi alla voce Salvini) aveva sminuito l’efficacia dei dpi: «Chi per raccattare consenso dice agli italiani di togliersi la mascherina si augura che riesploda la pandemia. Per 4 voti non gli interessa di mettere a rischio la vita delle persone che rischiano di ammalarsi e morire». La risposta del leader leghista, anche se indiretta, non tarda: «Il giudizio degli italiani presto o tardi arriva e spazzerà via il poltronavirus Pd-5Stelle, a partire dalle elezioni regionali di settembre».

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