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Nella fogna vacci tu. Grillo sacrifica la Raggi per cercare l'accordo col Pd

Francesco Storace
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Fogna ce sarai. Non merita altro Beppe Grillo, con la sua spericolata uscita di ieri per coprire Virginia Raggi sulla via della fuga. Un sonetto in romanesco preso a prestito e sbattuto sul suo blog non fa la felicità. Neppure per un comico che deve essere proprio triste in questo periodo tra i Cinque stelle precipitati nel ridicolo e il figlio a rischio processo per stupro. Roma va rispettata, coccolata, amata, e lui la insulta in maniera davvero greve: Beppe Grillo ha perso la testa. Offende la città e i romani perché deve decidere ancora una volta il destino dei pentastellati.

Beppe Grillo sa che a Roma il suo movimento sarà seppellito e monta sul ring per prendere tutti a pugni. Ma l’uscita dal tombino dove si era rinchiuso è pessima. Era spiritoso, ora non più. Lascia tutti a bocca aperta per uno “stile” che sul palcoscenico meriterebbe solo valanghe di pomodorate in faccia. Sono prove tecniche di declino artistico-politico.

Sparare in faccia ai romani “siete gente di fogna” serve solo a un obiettivo, che pare evidente. Accoppiato all’esilarante – questo sì - “Roma non merita la Raggi” – è l’annuncio dell’uscita della sindaca dal Campidoglio. E’ come se dicesse “Virginia la ritiro io, non vi darò il piacere di umiliarla con il voto popolare”. C’è da dire che la stessa Raggi non l’ha presa proprio bene e si è sfogata su Facebook, ma avendo cura di prendersela per “la gente di fogna” con l’autore dei versetti romaneschi e non col santone genovese.

 

Sembra quasi sentimentale, Grillo, in realtà è solo cinico. Perché la Raggi ha deluso anche lui e deve fingere di esaltarla “contro una città che non la capisce”. Lo scopo è quello di spianare la strada all’intesa tra Pd e Cinque stelle per il Comune di Roma. Si vota a primavera prossima e Zingaretti non può sopportare una rivolta interna al suo partito. Via la sindaca e l’accordo sarà più facile. Che poi possa essere convincente anche per gli elettori è un’altra roba.

Probabilmente Beppe Grillo, con la cialtronata impreziosita con quel sonetto che si è guadagnato facilmente popolarità virale, ha messo nel conto le durissime reazioni che sono rapidamente esplose sui social. Ma doveva chiudere “la pratica”, santificare Virginia, prometterle un collegio in Parlamento e insultare la Capitale che non sapeva di avere a disposizione la più grande amministratrice del pianeta Terra senza la sensibilità di apprezzarla e adorarla.

Del resto, non ci si possono aspettare mazzi di rose in numero equivalente alle buche che ornano le strade di Roma. Pericolose anche se circola con il Suv chi diversi anni fa riuscì a stroncare tre vite umane, ma in Piemonte. Dalle nostre parti uno così rischierebbe la strage ogni giorno.

Roma come una fogna? Spiegatelo al guru che cosa significa vivere con la puzza della Grande monnezza sotto la finestra di casa, con i cassonetti che stimolano persino il rovistaggio accattone, con topi e cinghiali che passeggiano tranquillamente in tutta la città. Un circo che non conosce sosta.

E’ l’amministrazione comunale di Virginia Raggi che quattro anni dopo ha ridotto Roma in condizioni inaccettabili. Non c’è decoro né cura della città. E Grillo osa trattare in questa maniera la Capitale e i suoi cittadini. Se una frase del genere fosse scappata dalla bocca di un avversario politico della Raggi, la sindaca avrebbe sollecitato i dirigenti comunali a cercare una norma che le concedesse il potere di ordinare la carica ai vigili della polizia locale. Finora ha potuto mandarli solo sotto il palazzo di CasaPound – il grande problema di Roma – senza riuscire ad ottenere alcunché.

Ci vada Beppe Grillo a passeggiare alla stazione Termini dove si imbatterà nella perdizione di un territorio abbandonato al suo destino. Si faccia indicare dove stanno i campi rom: sì, lì incontrerà quelli che sono contenti di Virginia Raggi, del reddito di cittadinanza e persino dei buoni alimentari negati ai commercianti che hanno chiuso bottega per il lockdown. I nomadi sono gli unici a fare festa in questa città.

Roma città fogna? L’indegno comico chieda scusa alla Capitale con un fiore sulla tomba di Alberto Sordi al Verano, nel centenario di un artista straordinario che non aveva bisogno né della politica né di offendere le comunità.

Se Virginia Raggi è precipitata in basso nelle classifiche sul gradimento dei sindaci italiani, è lei che si deve domandare perché. Altro che “Roma non la merita” e altre castronerie del genere. E’ stata semplicemente un’incapace alla guida della città. Ha preteso di governare con le chiacchiere un mondo assai complesso per chi prometteva rivoluzione ma ha fatto solo inutile casino, lasciando insoluti i problemi che aveva promesso di risolvere. 

E poi, davvero ci meritiamo il predicozzo morale da Beppe Grillo? Metta ordine a casa sua piuttosto, o ci vuole paracadutare il suo bravo figliolo in Campidoglio? Altre funivie ne abbiamo?

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