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Astensione sulla mozione anti-Maduro. Ennesimo favoretto dei grillini al regime venezuelano

L'accusa del meloniano Fidanza: "Continuità ideologica con la dittatura"

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Ennesimo "favoretto" del Movimento 5 stelle al regime venezuelano di Nicolas Maduro. Giovedì 9 luglio, infatti, nell'Europarlamento è stata votata ad ampissima maggioranza una risoluzione sulla crisi sanitaria e politica di Caracas. Sostanzialmente il Parlamento europeo ha ribadito la sua «profonda preoccupazione per la gravità dell’emergenza umanitaria in Venezuela». Nel testo, adottato con 487 voti a favore, 119 contrari con 79 astensioni, i deputati hanno chiesto un’azione urgente per prevenire la crisi umanitaria e della salute pubblica in Venezuela, che è già stata aggravata dalla pandemia di Covid-19. Esortano le autorità venezuelane a riconoscere la crisi umanitaria in atto, a impedirle di deteriorarsi ulteriormente e a promuovere soluzioni politiche ed economiche, a beneficio dei cittadini del paese.

Infine, il Parlamento europeo ha chiesto la creazione di condizioni che portino a elezioni presidenziali e legislative libere, trasparenti e credibili. E si è rammaricato fortemente delle minacce del leader autoritario venezuelano Nicolás Maduro di espellere l’ambasciatore dell’Ue da Caracas, a causa delle nuove sanzioni dell’Ue annunciate contro undici funzionari venezuelani, anche se la recente decisione del regime di farlo è stata invertita. Per quanto riguarda le sanzioni, il Parlamento ricorda a tutti i paesi dell’Ue che devono conformarsi alla decisione del Consiglio 2017/2074, «in particolare la prevenzione dell’ingresso o del transito nel loro territorio delle persone a cui si applicano le misure restrittive» e informare il Consiglio di eventuali esenzioni.

La risoluzione, come detto, è passata ad ampia maggioranza. Ma tra gli astenuti ci sono stati gli eurodeputati del Movimento 5 stelle. Una circostanza che è stata duramente stigmatizzata da Carlo Fidanza di Fratelli d'Italia. «Dopo aver piagnucolato nei giorni scorsi perché alcuni testi in discussione, tra cui quello del nostro gruppo dei Conservatori, facevano riferimento esplicito ai presunti finanziamenti del regime al M5S e ad altri partiti della sinistra europea, i grillini si sono astenuti sul voto finale nonostante quei riferimenti fossero spariti. Dimostrando così, ancora una volta, che il problema non sta nel buon nome del Movimento ma nella contiguità ideologica e politica tra i pentastellati e un regime corrotto e sanguinario che da anni reprime gli oppositori e affama il suo popolo costretto a fuggire, tra cui milioni di cittadini di origine italiana. Una vergogna, soprattutto per il più grande partito di governo nell’attuale Parlamento, che ancora una volta pone l’Italia fuori dal consesso delle democrazie occidentali».

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