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Il ritorno dei vitalizi: il vero fondo perduto va solo alla Casta

Franco Bechis
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Da ieri gli unici contributi a fondo perduto finalmente sbloccati sono quelli che arriveranno nelle tasche di ex parlamentari come Romano Prodi, Eugenio Scalfari, Giancarlo Abete, Massimo Cacciari e ovviamente tanti altri. A chi i canonici 600 euro al mese che erano stati promessi alle partite Iva, a chi mille euro e anche più.

Naturalmente nell'esercito dei beneficiati dalla geniale scelta del Senato di restituire in cifra tonda i vecchi vitalizi da poco tagliati c'è chi recupererà molto (anche quello che ha perso in questo anno e più), e chi un po' meno. Ho citato i quattro sopra perché sono persone note, di lungo corso, che hanno fatto molti altri lavori nella vita, vive in una certa agiatezza, percepisce altri trattamenti previdenziali e non ha insomma bisogno del fondo perduto che graziosamente ha loro restituito l'altro giorno la commissione contenziosi del Senato guidata dal forzista Giacomo Caliendo. E invece cassando il taglio dei vitalizi a Prodi verranno restituiti 1.188,89 euro al mese più tutti gli arretrati, a Scalfari 1.043,05 euro al mese ed arretrati, a Cacciari 1.551,73 euro mensili con gli arretrati e ad Abete (che tutti conosciamo per gli incarichi calcistici, ma è anche un industriale di lungo corso) ben 3.932,02 euro al mese più arretrati. C'è chi si vedrà restituire ben più (anche oltre 5 mila euro mensili), e chi poco di meno. Ma un piccolo esercito di ex parlamentari potrà davvero festeggiare. E si tratterà in questi tempi del solo gruppo di italiani in grado di farlo. Basta questa considerazione semplice per fare capire come sia stata proprio sciagurata la tempistica di questa decisione, e fosse solo per questo bisognerebbe tirare le orecchie a Caliendo. Ma anche nel merito sono convinto che...

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