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Coronavirus, il distanziamento vale solo per i cortei di destra

Gaetano Mineo
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Le manifestazioni del centrodestra tornano nel mirino della Questura di Roma. Che, in estrema sintesi, decide che per l'iniziativa del 4 luglio a Piazza del Popolo, ogni manifestante dovrà piazzarsi come un ombrellone in spiaggia. E Giorgia Meloni salta in aria: “Le mascherine sono diventate bavaglio". La furia della leader di Fratelli d'Italia scatta quando apprende che al massimo potranno presenziare nella piazza romana di 16mila metri quadrati 2mila persone. Come dire una per ogni 8 metri quadri (ne sono previsti 10 tra un ombrellone e l'altro).

“Seguendo quali protocolli? Perché stessi limiti non valgono quando manifesta la sinistra?”, è un fiume in piena l'ex ministro. Le limitazioni sarebbero state imposte ai leader del centrodestra, per la concessione della piazza simbolo della destra e del sovranismo nazionale. Misure severissime di accesso nella isola pedonale, nel cuore della Capitale, che nei suoi 16mila metri quadri, in tempi no-Covid, ospita manifestazioni con oltre 65mila partecipanti. Limitazioni che di certo destano qualche perplessità. Fra l'altro, fonti parlamentari di FdI, temono che si rischi l'effetto opposto a quello voluto, perché "aprire solo a duemila persone lascerà troppa gente assiepata fuori dalle transenne".

Qualcun altro, fa poi notare, come "per la manifestazione delle Sardine contro il razzismo" dopo la morte di Georg Floyd, lo scorso 7 giugno, c'erano "almeno 7mila persone, senza che nessuno dicesse nulla". Come scordare, infatti, le immagini di migliaia di persone, fra centri sociali ed associazioni antirazziste, che si erano riversate per le strade di Milano e di altre città senza avere troppa cura di rispettare le norme di distanziamento. Per il 4 luglio, invece, Piazza del Popolo sarà blindata, con ingressi controllati e numerati, un piccolo palco centrale, con distanziamento per pubblico e giornalisti. “È ufficiale: le mascherine sono diventate un bavaglio", intanto continua a ripetere la Meloni.

Più pacata invece la reazione Matteo Salvini, segno di alcune frizioni che negli ultimi giorni animano i due leader: “Rispetteremo le indicazioni della Questura, ci dicono duemila e in piazza del Popolo saremo in duemila”, dice il capo del Carroccio. Ma poi rilancia: “E' chiaro che la gente si organizza poi sul territorio", spiegando che “saremo anche in 1500 piazze italiane, il 3 e 5 luglio per il tesseramento e per la raccolta delle firme per le cartelle di Equitalia e lo stop alla sanatoria per gli immigrati clandestini". In casa Lega, infatti, gli inviti per la manifestazione del centrodestra a Roma saranno rivolti, anche per questo, ai militanti del Lazio, mentre nelle altre regioni italiane, in piazze concomitanti, i militanti e dirigenti del partito di Salvini si ritroveranno ai gazebo per la campagna di tesseramento.

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