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Salvini boccia la Azzolina: "Mega esperti per avere questa roba?" E anche i presidi di ribellano

Matteo Salvini

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"Azzolina bocciata". Matteo Salvini mette il dito nella piaga della scuola italiana, che dopo i mesi del lockdown ancora non si è ripresa. Le linee guida che dovrebbero permettere agli studenti di ritornare sui banchi scontentano tutti. Il leader della Lega sintetizza così su Twitter la situazione attuale: "Mega esperti, mesi di riunioni, grandi promesse... Risultato? "Fate i doppi turni, aprite il sabato, usate mascherine distanze...", tra tanti "ma" e "forse") e scaricabarile su insegnanti, presidi e sindaci! Dal governo a studenti e famiglie: ARRANGIATEVI!"

 

Lo stato in cui versa la scuola, dove regna solo l'incertezza, preoccupa molto Salvini: "Sulla scuola è surreale e lo dico da papà: abbiamo un ministro dell’Istruzione che neanche l’esame di terza media supererebbe in un Paese normale - aveva detto ieri a Lucca - Non sappiamo quando si torna a scuola, come si torna, quanti bimbi, quante classi, con quanti insegnanti. Mancano 50mila insegnanti di sostegno per bimbi disabili".

Anche i presidi sono molto preoccupati. Quelli del Lazio lo dicono chiaro e tondo: "Non siamo affatto soddisfatti delle bozza delle linee guida per il rientro a scuola a settembre: il punto non è la sanificazione o l’igiene, il problema sono le ’classi pollaio1, la mancanza di spazi", dice all’Adnkronos Mario Rusconi presidente di Anp Lazio, criticando la bozza delle linee guida per il ritorno a scuola a settembre. "Quelle classi che normalmente ospitano 25 o 30 alunni e che già non rispettavano le norme di sicurezza prima del Covid perché non vi era alcun pericolo di contagio, ora le rispettano ancora meno, sono aule dove no si può rispettare il distanziamento e creare nuove classi è difficilissimo. - spiega Rusconi - Facendo un calcolo solo per Roma e Provincia abbiamo 48mila studenti tra medie e superiori e la metà di questi rischiano di non essere inseriti in classe e che faranno? E i presidi che faranno?" "Utilizzare altri spazi per creare aule? Le palestre? Si certo ma si possono organizzare solo due classi ed è necessario tenere conto del rimbombo che un palestra produce. All’esterno? E quando fa freddo che si fa? Una tensostruttura con il riscaldamento? - conclude Rusconi - E poi il documento affida agli enti locali interventi di edilizia leggera, mi chiedo come potranno da qui a settembre ad organizzarsi comuni e città metropolitane per farli. Sono indicazioni che spaventano e preoccupano per la loro attuazione".

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