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Tridico, il flop continua. Ora le Cig non pagate dall'Inps sono quasi 1,2 milioni

Pasquale Tridico

Aggiornati i dati rispetto a domenica. Invece di saldare il milione di prestazioni mancanti, l'Istituto ha accumulato ulteriore ritardo. Ecco tutti i numeri

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Che il pagamento della Cassa Integrazione agli aventi diritto da parte dell'Inps fosse in clamoroso ritardo è ormai noto, anche grazie allo scoop del Tempo che alcuni giorni fa ha dimostrato, con la testimonianza di una tabella dell'Istituto, come fossero ben un milione gli italiani a non aver ricevuto quanto loro spettava nonostante la promessa del presidente Pasquale Tridico di saldare tutto entro il 12 giugno.

La novità è che dopo alcuni giorni non solo l'Inps non è corso al riparo, ma la situazione è ancora peggiorata. "Il Tempo", infatti, è in grado di fornire un aggiornamento del quadro. Stando a quanto risulta, a oggi 16 giugno 2020 (quattro giorni dopo il 12 "entro cui pagheremo tutto") devono ancora essere pagate all'incirca 600mila cassa integrazioni in deroga. Alle quali vanno aggiunte approssimativamente 300mila cassa integrazioni ordinarie e 270mila Fis. Il totale è presto fatto: sono circa 1.170mila le prestazioni assistenziali che l'Inps deve ancora erogare. Altro che "tutto risolto", insomma.

I motivi del ritardo sarebbero molteplici. In alcuni casi sarebbero le Regioni a non aver processato in tempo i dati da trasmettere all'istituto. Che, in ogni caso, non è tecnicamente in grado di evadere più di 50mila al giorno. Se anche le richieste dovessero rimanere le stesse e non aumentare (improbabile), ci vorrebbero insomma almeno un'altra ventina di giorni per soddisfare tutti. Il pagamento delle ultime prestazioni, insomma, scivolerebbe a luglio.

Dati che contraddicono drammaticamente la narrazione di Tridico, che si è fatto intervistare per dire "le abbiamo pagate tutte".

GIà dopo i dati prodotti domenica scorsa da Il Tempo, diversi esponenti dell'opposizione, il forzista Maurizio Gasparri in testa, avevano auspicato le dimissioni di Tridico. Facile immaginare che ora le richieste diventeranno sempre più pressanti.

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