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Centrodestra ultima chiamata: domani il vertice per salvare la coalizione

E in Campania Martusciello insidia Caldoro

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Un vertice per provare a salvare la coalizione del centrodestra in vista delle prossime Regionali. Quel che serve è superare l’impasse, ma non sarà semplice. Silvio Berlusconi si trova ancora in Provenza e guarda da lontano le beghe interne al centrodestra, anche perché per il Cav le elezioni sono lontane e per quanto lo riguarda la candidatura di Stefano Caldoro in Campania non può e non deve essere messa in discussione. Lo stesso vale per Giorgia Meloni che non ha nessuna intenzione di cedere nè su Francesco Acquaroli per le Marche nè su Raffaele Fitto, per cui si è spesa e che ha dovuto convincere. Una coalizione nella coalizione insomma con l’asse Fi-Fdi che ha alzato un muro di fronte alle richieste di Matteo Salvini di cambiare profilo dei candidati convergendo su dei civici.

Per quanto riguarda però la regione partenopea si sta facendo spazio l’ipotesi Antonio Martusciello, uomo molto vicino a Silvio Berlusconi - è tra i 26 fondatori di Forza Italia per il quale è stato deputato in cinque legislature - figura capace di fare la sintesi tra Caldoro e i civici proposti dalla Lega, come l’ex presidente di Confindustria, Antonio D’Amato, e all’armatore, Guido Grimaldi. Un cambio di cavallo che però Forza Italia non vuole accollarsi da sola e che sarebbe concesso solo se anche gli alleati rinunciassero ai propri. Altrimenti l’unica possibilità sarebbe correre ognuno per se, ma non sarebbe vantaggioso per nessuno. In alternativa - riferisce chi è vicino al tavolo della trattativa - rimanere così com’è e dare più voce in capitolo al Carroccio per quanto riguarda la lista di sindaci da presentare in coalizione.

L’idea potrebbe non essere poi così peregrina vista anche la disaffezione della Lega per l’obiettivo Campania - con un De Luca ormai inarrivabile - e la faccenda Cesaro che ha complicato non poco le cose. Domani quindi potrebbe esserci un altro round - ancora non convocato ufficialmente - che stando ai contatti delle ultime ore tra i tre leader potrebbe concludersi con un nulla di fatto oppure essere rinviato alla prossima settimana.

Il Capitano, non c’è dubbio, ha tutta l’intenzione di chiudere la partita: «Domani torno a Roma, mi sento più spesso con gli alleati che con i miei genitori, cerchiamo di farci trovare pronti, per l’Italia non per Salvini» ha detto da Castelli Calepio in provincia di Bergamo. Il leader del Carroccio intanto prosegue il suo tour segnando la differenza tra «paese reale», quello che incontra lui, e il paese «che discute nelle ville di Roma» con vip e ospiti internazionali.

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