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Alessandro Di Battista e il "giorno della marmotta". Scatta la resa dei conti nel Movimento 5 stelle

L'ex parlamentare apre la guerra contro Conte e Beppe: "Serve un'assemblea costituente M5s"

Daniele Di Mario
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Alessandro Di Battista torna in tv e terremota un MoVimento 5 Stelle più spaccato che mai. L’ex parlamentare, ospite di «Mezz’ora in più» su RaiTre, promette lealtà al premier Giuseppe Conte, sfidandolo a candidarsi come leader del M5S, per il quale invoca un congresso o un’assemblea costituente. Un’idea respinta al mittende da Beppe Grillo. Il comico accusa su Twitter «Dibba» di vivere nel film «Il giorno della marmotta». Eppure, l’idea di Di Battista non dispiace a Giulia Grillo o Barbara Lezzi. Segno di come ormai il M5S sia dviso in due: da una parte l’ala governista capeggiata da Grillo che guarda a Conte e a un accordo politico progressista col Pd, dall’altro l’ala più radicale, movimentista e identitaria, quella dei «delusi» che fa riferimento a Di Battista e Davide Casaleggio, ormai distante anni luce da Beppe Grillo.

 


A Conte Di Battista non risparmia critiche, ma promette lealtà pur non nascondendo scetticismo sugli Stati generali. «Vedremo dai risultati - dice l’ex deputato - Mi auguro che possano portare qualcosa di concreto perché la situazione economica e sociale è peggiore di come ci raccontano. Io ho fiducia nel presidente del Consiglio. Non deve temere picconature o colpi bassi da parte mia. Ci sono politici o poteri che vogliono buttarlo giù non per motivi reali ma per il denaro della ricostruzione». «Il governo va sostenuto, io voglio pungolare il M5S e far sì che si rafforzi. Le cose migliori il M5s le ha fatte nei primi sei mesi di questa legislatura e le ha potute fare perché era forte», aggiunge Di Battista.

 

 

Sul profilo politico di Conte e sull’ipotesi che sia il premier il futuro leader M5S, Di Battista è però molto critico e lo paragona a Mario Monti. L’ex deputato reputa irreale che con Conte alla guida i pentastellati possano arrivare al 30%. «Non sto facendo un paragone, ma vorrei ricordare i sondaggi che facevano su Monti. Siamo diventando una sondaggiocrazia. Se Conte vuole guidare il M5S si deve iscrivere al M5S e al prossimo congresso deve farsi eleggere». Già, il congresso. Di Battista reputa inevitabile una discussione interna per riorganizzare il MoVimento, fare chiarezza e ripartire.

«Secondo me - sottolinea - il M5S deve organizzare un Congresso perché il MoVimento tante cose buone le ha fatte. Siamo nati nel 2013 con Beppe che diceva "fuori i ladri, tutti a casa". Questi risultati li abbiamo portati a casa. Un ricambio generazionale, diciamo fisico, di una serie di parlamentari, c’è stato. Oggi abbiamo bisogno di sapere che cosa vogliamo fare. Chiedo formalmente il prima possibile un Congresso o un’Assemblea costituente in cui tutte le anime...

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