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Così Renzi zittisce Visco: "La Banca d'Italia consiglia ma dà il cattivo esempio"

Paolo Zappitelli
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"I richiami alla concretezza? Valgono anche per la Banca d'Italia". Matteo Renzi per una volta si "traveste" da difensore di Giuseppe Conte e manda una frecciata a Ignazio Visco. Il governatore del nostro istituto centrale ieri, intervenendo agli Stati Generali del governo a Villa Pamphili a Roma, aveva sottolineato che dal governo ora si aspettava provvedimenti più concreti. Insomma fatti e non solo parole. «Sono giusti i richiami alla concretezza - replica il leader di Italia Viva in una intervista a SkyTg24 -  Valgono per i politici ma, siccome è stata Banca d’Italia a richiamare alla concretezza, valgono anche per Banca D’Italia. Una bellissima canzone di De Andrè diceva che la gente dà buoni consigli quando non può più dare il cattivo esempio, Essendo Banca d’Italia uno di quelli che sulla Popolare di Bari ha dato il cattivo esempio, trovo che sia molto utile recepire i buoni consigli di ieri sulla concretezza».. Ma l'aiuto a Conte finisce lì.

Poi Renzi torna a essere il battitore della maggioranza di governo. «Sogno un meccanismo in cui i cittadini scelgono, come succede per i sindaci, e poi per 5 anni nessuno mette in discussione quel governo - spiega -  Ora però non è così, e il governo va avanti se fa le cose, e il mio augurio è che questo governo riesca a passare dalle chiacchiere ai fatti, facendo le cose». E alla domanda se nel futuro di Italia Viva c'è un'alleanza elettorale con il partito Democratico e i Cinque Stelle Renzi replica con un secco no:  «Non posso immaginare  nel 2023  una coalizione elettorale tra Pd, Iv, M5s: noi siamo nati da un’emergenza, da Salvini che diceva che voleva pieni poteri. Avremmo avuto una crisi con l’Europa, un capo dello Stato eletto da una maggioranza sovranista, una gestione dell’emergenza coronavirus stile Bolsonaro. Non potevamo permettercelo. Ma le distanze con il Movimento 5 Stelle restano: pensare che mi fidanzi in casa con Di Battista, anche no, grazie».

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