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L'ultimo affronto dell'Europa: "Italiani scansafatiche"

Bruxelles Ue

Il rapporto Eurostat sugli anni lavorati nei vari Paesi. Cattivissime notizie per Roma

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L'Europa ci mette all'indice: Italiani popolo di pelandroni-gli italiani sono il popolo che nella vita lavora meno di tutti. E' un vero e proprio affronto quello che arriva dall'ultimo rapporto dell'Eurostat, che fotografa gli anni lavorati in media nel continente e relega Roma all'ultimo posto.

"Nel 2019, la durata media prevista della vita lavorativa per la popolazione adulta dell'Unione europea (UE) di età pari o superiore a 15 anni era di 35,9 anni. Sono stati 0,2 anni in più rispetto alla media del 2018 e 3,6 anni in più rispetto al 2000. Nel 2019 gli uomini avrebbero dovuto lavorare più a lungo delle donne (38,3 anni per gli uomini rispetto a 33,4 anni per le donne). Sebbene la durata media prevista della vita lavorativa sia stata più lunga per gli uomini che per le donne dall'inizio della serie di dati, il divario di genere si è ridotto. Gli uomini hanno lavorato 7,1 anni in più rispetto alle donne nel 2000, ma nel 2019 il divario di genere si era ridotto a 4,9 anni".

Lo schiaffo però arriva alla fine. "Tra gli Stati membri dell'UE - si legge - Svezia e Paesi Bassi hanno avuto la durata più lunga della vita lavorativa (rispettivamente 42,0 e 41,0 anni nel 2019). Questi erano gli unici due Stati membri dell'UE in cui la durata prevista degli anni lavorativi superava i 40 anni. Questi due Stati membri sono stati seguiti da Danimarca (40,0 anni), Germania (39,1 anni) ed Estonia (39,0 anni). Al contrario, la durata prevista più breve della vita lavorativa è stata registrata in Italia (32,0 anni), seguita da Croazia (32,5 anni), Grecia (33,2 anni), Belgio e Polonia (entrambi 33,6 anni)".

Insomma, l'Italia è il Paese più scansafatiche, più fannullone. Un bell'assist a quei Paesi cosiddetti "frugali" che vorrebbero evitare che a Roma fossero dati i giusti aiuti economici per riprendersi dall'emergenza Coronavirus. Si mette male...

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