Allarme dei servizi: ventimila migranti in arrivo. Meloni (Fdi): "Subito blocco navale"
L'intelligence e i rischi dopo la fine dell'emergenza Covid. Centrodestra all'attacco: "Governo immobile"
Almeno ventimila migranti pronti a partire per l'Italia. E' l'allarme lanciato dai servizi segreti e svelato dal Corriere della Sera. Secondo l'intelligence, con la fine dell'emergenza Coronavirus la Libia sarebbe pronta ad allentare i controlli sui propri confini marittimi e così si preparerebbe una nuova ondata migratoria verso il Paese.
"Eppure l’Italia annuncia di aver scritto all’Europa per chiedere la redistribuzione di chi arriva: ma non c’era l’accordo di Malta, che Conte-Lamorgese rivendicavano come successo straordinario? Questo governo mette in pericolo l’Italia" attacca il leader della Lega Matteo Salvini.
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Sulla questione interviene anche il ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola: "Sulle quote europee per i migranti c’è una trattativa in corso che è nata nel periodo pre-covid con l’obiettivo di arrivare a un sistema europeo sicuro nel controllo dei confini. È una trattativa importante fatto anche come governo perché è tempo di ragionare non più su base volontaristica, serve un sistema sicuro e coordinato. Dalle parole si arriverà ai fatti" assicura Amendola.
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Ma le sue parole non placano l'opposizione: "Sull’Italia rischia di esplodere una bomba migratoria senza precedenti - tuona la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni - sta per arrivare un fiume di persone che la Turchia di Erdogan, principale sostenitore e alleato del governo di Tripoli, vorrebbe utilizzare come strumento di pressione nei confronti dell’Europa. A questo si aggiunge l’annunciato ritorno in mare delle navi delle Ong, che tornerebbero a rappresentare un importante fattore di attrazione di nuovi sbarchi". "La posizione di Fratelli d’Italia non cambia - insiste la Meloni - e rimane sempre la stessa: serve un blocco navale europeo per impedire ai barconi di partire, togliere ai trafficanti di esseri umani il business dell’immigrazione e fermare le stragi nel Mediterraneo, valutare direttamente in Nord Africa le domande di asilo e distribuire equamente chi ne ha diritto tra gli Stati Ue. Il Governo ha perso fin troppo tempo: è ora di agire".