Conte fa tremare M5S e Pd: per il sondaggio Youtrend ora avrebbe il 14,3% dei voti
Il sondaggio che fa tremare il Movimento 5 Stelle e il Pd: oggi una lista guidata da Giuseppe Conte prenderebbe il 14.3% dei voti. Ovvero più del M5S (9.7%) e poco meno del Partito Democratico (16.7%), Sono alcuni dei risultati emersi dal sondaggio realizzato dall'istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24.
È l’ex presidente della Bce Mario Draghi, con il 59,3% dei consensi, la personalità che registra la maggiore fiducia da parte degli italiani. Segue il premier Giuseppe Conte, con il 57,1% degli intervistati che hanno detto di avere molta o abbastanza fiducia nel presidente del Consiglio.
Tra i leader politici, la fiducia in Giorgia Meloni di Fdi si attesta al 33,2%, seguita da Matteo Salvini della Lega al 31,2%, Nicola Zingaretti del Pd al 30,4%, Luigi Di Maio del M5S al 22,5%, Silvio Berlusconi di Forza Italia al 19,9% e Matteo Renzi di Italia Viva all’11%. Alta la fiducia anche in alcuni dei presidenti di Regione: ha molta o abbastanza fiducia nel presidente del Veneto Luca Zaia il 49,7% degli intervistati, segue il presidente della Campania Vincenzo De Luca con il 43,4%, poi il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini con il 37,1% e il presidente della Lombardia Attilio Fontana con il 24,9%.
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Il sondaggio ha rilevato anche le intenzioni di voto se domani ci fossero le Elezioni Politiche, misurando anche l’impatto che potrebbe avere una candidatura del premier Giuseppe Conte. Nella situazione attuale resta alto il tasso di indecisi e astenuti, pari al 55,1%. Tra chi ha espresso una preferenza, la Lega è il primo partito in Italia, con il 26,2% seguito dal Pd con il 21,6%. Il M5S si attesta nelle intenzioni di voto al 15,5%, poi Fratelli D’Italia al 15%, Forza Italia al 6,5%. Seguono Italia Viva con il 3,1%, la lista “La Sinistra” al 2,7%, Azione! al 2,4%, +Europa al 2,3% e la lista “Cambiamo” di Giovanni Toti allo 0,1%. Il 4,6% degli intervistati si orienterebbe invece verso altri partiti.
La ricerca scende anche nel dettaglio su come si sia comportato il Governo in campo sanitario ed economico dall’inizio dell’emergenza coronavirus: il 70,8% ha un giudizio molto o abbastanza positivo dell’operato del Governo per proteggere la salute dei cittadini. Minore il plauso sugli interventi economici, sui quali il 53,3% ha un giudizio molto o abbastanza negativo.
Tra le misure a sostegno dell’economia, per il 24,8% degli intervistati la più efficace è stata la cassa integrazione per i lavoratori dipendenti, seguita dal reddito d’emergenza per le famiglie più povere (19,5% del campione), il bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi (14,1% del campione), i tagli e rinvii delle scadenze fiscali per le aziende (11% del campione) e i prestiti per le aziende garantiti dallo Stato (7,5% del campione). Non sa cosa rispondere il 23,0% degli intervistati.
Per quanto riguarda la situazione internazionale, per il 40,3% degli intervistati Giuseppe Conte in Italia è stato il leader che ha gestito meglio l’emergenza Coronavirus nel proprio Paese, seguito da Angela Merkel in Germania (23%) e Xi Jinping in Cina (9%). Numeri più bassi per Donald Trump negli Stati Uniti (2,5%), Emmanuel Macron in Francia (1,6%), Pedro Sanchez in Spagna (0,5%), Boris Johnson in Inghilterra (0,5%). Per il 10,9% il leader più efficace non è nessuno dei precedenti, mentre l’11,7% non si esprime.