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I cattolici scomunicano Conte

Il premier scende nei sondaggi. Nel mirino il mancato sostegno alle scuole paritarie e lo stop alle celebrazioni nelle Chiese

Luigi Bisignani
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Caro direttore, su la mascherina agli italiani, giù la maschera a Giuseppe Conte in caduta ormai anche nei sondaggi. Il mondo cattolico ha deciso: non si può puntare su di lui per il futuro. E il premier, tolto Padre Pio, non sa più a che santo votarsi per smontare questa convinzione, certo com’era che bastasse aver frequentato Villa Nazareth per diventare il nuovo uomo della Provvidenza della politica italiana.

Il primo segnale di guerra viene da dodici associazioni cattoliche di rango che lo hanno portato davanti al Tar per eccesso di potere per aver limitato la libertà di culto nei suoi Dpcm riprendendo tesi espresse anche da Sabino Cassese. Per le ricorrenti, in almeno altri 34 luoghi chiusi analoghi alle Chiese si è consentita, con le precauzioni del caso, la prosecuzione delle attività. Pertanto, anche se dal 18 maggio scorso le celebrazioni eucaristiche sono finalmente riprese dopo un tardivo accordo con la Cei, le associazioni ora comunque insistono per una sentenza del Tar «che può aiutare a non dimenticare né derubricare i gravi fatti successi, potendo anche servire da monito affinché non si ripetano».

L’agitazione di Conte è tale che pare stia muovendo tutto il mondo che vive nei palazzi del potere, che conosce bene per essere stato anche componente autorevole del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa concorrendo legittimamente a promuovere diversi fra i magistrati che oggi siedono ai vertici dei TAR e del Consiglio di Stato, per far valere le ragioni del suo governo, «costretto» a misure d’urgenza in un momento così drammatico, ed evitare una pronuncia contro di esso. Certamente, oggi più che mai, è dispiaciuto per non essere riuscito a far nominare come Avvocato generale dello Stato Vincenzo Nunziata, responsabile della VII Sezione - in cui presta servizio quella che ancora oggi è formalmente la moglie del Premier Valentina Fico - al posto di Gabriella Palmieri Sandulli, preparatissima, ma soprattutto molto stimata da Sergio Mattarella. Tuttavia, se quella sul diritto al culto può sembrare una battaglia di principio, nei Sacri Palazzi...

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