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Alle partite Iva ci pensa Sandra Milo

 Sandra Milo

Pietro De Leo
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Ci salveranno le nonne? Pare di sì, ancora una volta. Ed ecco allora la protesta vagamente novecentesca di Sandra Milo, che ieri si è incatenata davanti a Palazzo Chigi, con tanto di bandiera recante il logo del movimento «Autonomi e Partite Iva». La gloriosa protagonista di film felliniani, della tv di una volta, volto gaudente di un’Italia oramai da cartolina, scende in piazza, da sola, e si lega a una transenna davanti alla sede del governo, nel pomeriggio di ieri.

 

A favore di autonomi, partite Iva, lavoratori dello spettacolo. Sul Presidente Conte, non ha risparmiato lodi: «È un politico di grandissima qualità, è un politico d’altri tempi, alla Pietro Nenni». E ancora: «Ci ascolti, noi chiediamo di essere ascoltati con grande civiltà», ha chiesto davanti ad una selva di taccuini e alcune telecamere. In realtà, la mobilitazione dell’attrice è iniziata qualche giorno fa, il 18 maggio scorso, allorquando, intervistata da «Un Giorno da Pecora», annunciò: «Da domani mattina comincio lo sciopero della fame, per difendere tanta gente disperata, che ha fame. Vogliamo che il governo riceva una delegazione di noi artisti e lavoratori autonomi». Poi, anche lì, miele per l’Esecutivo: «Voglio ringraziare Conte e il governo per quanto fatto per arginare questa pandemia, ma ora è necessario che salvino gli artisti dalla fame». Tempo due giorni e un nuovo annuncio, sempre allo stesso programma radiofonico: «Mi è successa una cosa bellissima. Mi arriva una chiamata e dall’altra parte un uomo mi dice: sono Giuseppe Conte. Io pensavo fosse uno scherzo e Conte mi ha...

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