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Caso Palamara, Gasparri ha pronto il dossier su Pignatone e Legnini: "Vicende inquietanti"

Giovanni Legnini

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“Di Palamara si sa già molto. Indagato da tempo, promotore di incontri con politici, personaggi dello sport, dello spettacolo e di ogni settore. Presunto decisore nell'assegnazione di incarichi molto importanti nell'ordinamento giudiziario. Ma accanto a lui spicca, da quanto si legge in nuove intercettazioni, anche il ruolo dell'ex Procuratore di Roma Giuseppe Pignatone. Si leggono strane affermazioni di Pignatone. L'allora Procuratore di Roma si interessava di audizioni e attività del CSM. Sembra incoraggiasse alcune scelte e ne temesse altre che, a lui non gradite, poi in effetti il CSM non adottava". Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri è sconcertato per quanto sta emergendo sul caso dell'ex pm di Roma indagato e finito nello scandalo soprattutto per le chat in cui attaccava il leader della Lega Matteo Salvini. Adesso, fa notare Gasparri, è necessario fare chiarezza anche sull'ex procuratore capo di Roma. "Sto presentando in Parlamento un ampio dossier riguardante le attività dell'allora Procuratore della Repubblica di Roma Pignatone - spiega Gasparri - Il fatto che oggi non sia magistrato attivo in Italia ma altrove non vuol dire che non ci si debba occupare di lui in sedi pubbliche, sollecitando anche gli organi di Governo a svolgere attività ispettive sul passato e sul presente. Pignatone probabilmente ne uscirà a testa alta. Ma ci sarà una verifica ineludibile. Le parole che ha pronunciato mi appaiono inquietanti. A che titolo si confrontava con Palamara su nomine e su decisioni del CSM? Perché si informava su questioni che poi si intrecciavano con le attività della Procura. Rispunta, e come poteva mancare, il nome di Woodcock, di cui la Procura di Roma si occupó. Un intreccio inquietante sul quale non farò sconti a nessuno e del quale parlerò in iniziative parlamentari e iniziative pubbliche. Terrò nei prossimi giorni un incontro pubblico a Roma sui temi della Procura, delle attività del Partito Democratico nella città, sulle inchieste fatte e su quelle mancanti, sull'esigenza di trasparenza nella Magistratura romana. È un capitolo che la politica deve affrontare.”

Gasparri punta l'attenzione ance sul ruolo svolto dall'ex vicepresidente del Csm e politico del Pd Giovanni Legnini. “Leggo con sgomento su un quotidiano - continua il senatore di Forza Italia - il resoconto di intercettazioni che riguardano il noto Luca Palamara, da tempo indagato dalla magistratura perugina, l'allora vicepresidente del Csm Legnini, ed altri esponenti della magistratura o dell'organo di autogoverno della magistratura stessa. C'è un intreccio inquietante con vicende che riguardano attività di governo e circostanze che sono state oggetto non solo di attività giudiziaria ma anche di dibattito politico e di valutazione da parte di organi competenti del Parlamento. Ovviamente tutto va verificato, tutto va accertato. La portata delle frasi, delle affermazioni e delle iniziative deve essere oggetto di approfondimenti e chiarimenti. Ma anche come parlamentare che in questa legislatura si occupa di prerogative e immunità, non posso che fare valutazioni, ovviamente a puro titolo personale, molto allarmate da quanto leggo. Bisognerà occuparsene. Anche nell'ambito parlamentare. La separazione dei poteri è un principio fondamentale delle istituzioni democratiche. E dalla lettura dei giornali c'è molta materia per riflessioni e discussioni. Per quanto riguarda poi il ruolo di persone come Legnini ed altri, credo che qualche valutazione ulteriore si imponga. Anche in relazione alle funzioni che l'attuale governo gli ha affidato per la ricostruzione (è commissario per le aree colpite dal terremoto nel Centro Italia, ndr). Bisogna attraversare in maniera nitida la vita delle istituzioni per svolgere dei rilevanti ruoli pubblici. Invece qui c'è molta opacità che riguarda membri del passato Csm, lo stesso Legnini, il consueto Palamara ed altri ancora. Il Csm irrompe su vicende di cronache riguardanti l'immigrazione e, ammantandosi di un ruolo di garanzia, sembra, sottolinea sembra, voler condizionare attività giudiziarie e non solo. È uno squarcio inquietante della vita della Repubblica di fronte al quale è impossibile rimanere silenti”.

 

 

 

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