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Caso volo di Stato, quando Alfonso Bonafede criticava Salvini sullo "stile"

Gaetano Mineo
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I voli di Stato sono sempre sotto la lente d’ingrandimento di magistrati e stampa. Ed è giusto che così sia in una società dove regna la democrazia e soprattutto perché pagano i cittadini. Ma fino a qualche anno fa, nel «team», c’era anche la maggior parte della truppa pentastellata: da pezzi da novanta del M5s a semplici militanti pronti a imbracciare il bazooka per colpire il passeggero di turno, il nemico politico che nel suo ruolo istituzionale era salito a bordo.  Per approfondire leggi anche: Alfonso Bonafede, volo di Stato a peso d'oro per andare da Napoli a Roma «Basta con i voli di Stato... Basta con gli sprechi della casta... Prendete i voli di linea...», erano i principali live-motive autorato Cinquestelle. E via con i Vaffaday. È l’ex premier, Matteo Renzi, per esempio, ne sa qualcosa. Non a caso, su uno dei primi voli blu del premier Giuseppe Conte, allora capo dell’esecutivo gialloverde, giugno 2018, l’allora deputato del Pd, Michele Anzaldi sbottò: «Per andare in Canada al G7 il premier Conte viaggia esattamente con lo stesso aereo blu usato in questi anni da tutti i presidenti del Consiglio, compreso Renzi: farebbe bene ad evitare gaffe propagandistiche per non fare la fine del presidente Fico con l'autobus». E sì perché anche il pentastellato Roberto Fico conosce bene i voli di Stato. Come sui voli di Stato ne sa qualcosa anche Matteo Salvini, che in qualità di ex vicepremier ed ex ministro dell’Interno del governo gialloverde, è indagato per abuso d’ufficio dalla procura di Roma, che ha trasmesso gli atti al tribunale dei ministri. Sotto la lente 35 voli di Stato, considerati illegittimi dalla Corte dei conti, che tuttavia archiviò il fascicolo che aveva aperto - trasmettendo però gli atti alla procura di Roma - non riscontrando un danno erariale («Tutti i miei voli erano per motivi di Stato. Mai fatto voli di Stato per andare in vacanza, quello lo fanno altri», ha dichiarato Salvini). E manco a dirlo, sulla vicenda non sono mancate raffiche di dichiarazioni pentastellate. Una fra tutte, quella dell’attuale ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che così gelava Salvini attraverso la stampa: «Sapete qual è lo stile del Movimento 5 Stelle...». Come dire, noi non facciamo queste cose. Ma uno stile è come un diamante, per sempre. E non ha stagioni alterne. E i dati sui voli di Stato parlano chiaro. Basti pensare che nei primi soli quattro mesi di governo giallo verde – siamo nel 2018 - sono stati effettuati 105 voli di blu. Se consideriamo anche i sabati e le domeniche, quasi un volo al giorno. Dando una rapida occhiata all’elenco dei voli di Stato effettuati nel 2019, la musica pentastellata non cambia. Chi ha volato di più è stata l’ex ministra della Difesa, Elisabetta Trenta (quota 5stelle), in vetta con 17 viaggi e 49 decolli. Dopo di lei troviamo Matteo Salvini, con 35 voli effettuati quando era ministro dell’Interno (per i quali – va precisato - sono stati usati anche aerei ed elicotteri della Polizia e dei Vigili del Fuoco). Al terzo posto, ma sempre sul podio, troviamo l’ex ministro dell’Economia Giovanni Tria, con 5 viaggi durante tutto l’anno e 10 decolli in totale. Alla prossima polemica.

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