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Caso Ramy, "è un omicidio": l'uscita di Granato (Potere al popolo) crea il panico

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"La violenza non è soltanto quella a Milano, la violenza è quella che i media hanno esercitato in tutto il mese di dicembre". Giuliano Granato, esponente di Potere al popolo, scatena l'indignazione generale nella puntata di domenica 12 gennaio di 4 di sera. Si parla delle violenze di piazza a Roma, Milano, Bologna, in relazione alla morte di Ramy Elgalm nel corso di un inseguimento da parte dei carabinieri. "Quello di Ramy è un omicidio" attacca l'esponente di sinistra, "hanno continuato a dipingere Ramy come un delinquente che meritava sostanzialmente di morire e ora è uscito il nuovo video a mostrarvi gli effetti uno speronamento".

 

Il conduttore a quel punto sottolinea: "Mi scusi, ho capito bene, lei ha detto omicidio? Parlare di omicidio mi sembra un po' forte, si assumerà le sue responsabilità". L'ultimo video uscito dell'inseguimento ha spinto la procura a indagare anche per omicidio colposo. "La questione di fondo è che per il racconto mediatico Ramy è un mostro", afferma ancora Granato che arriva in qualche modo quasi a giustificare le violenze di piazza: "Quelli che i media e i politici dipingono sempre come i cattivi in realtà avevano raccontato la verità, perché gli amici di Ramy nei giorni successivi al Corvetto l'avevano detto che non era scivolato il Tmax ma che c'era stato uno speronamento". Ricostruzioni rispedite al mittente da Pietro Senaldi, condirettore di Libero, che sbotta: "Non ha detto una cosa vera"

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