Ramy, Cruciani: "Il Var distrugge l'autorità delle forze dell'ordine"
Si tratta di un capitolo trito e ritrito. Il dibattito sul presunto abuso della forza esercitato dalle forze dell’ordine nell’esercizio delle loro funzioni, da anni, è ragione di polarizzazione sociale e politica. Il caso del video che riprende un’auto dei carabinieri impattare, il 24 novembre scorso, un motorino in fuga con a bordo due ragazzi tunisini, il più piccolo dei quali - Ramy Elgaml - ha perso la vita, ha riaperto una ferita mai cicatrizzata. In tanti si sono scagliati contro l’operato dei carabinieri, compreso il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha parlato di “brutto segnale”. E nei giorni scorsi è stata aperta un’inchiesta giudiziaria dalla procura di Milano. Giuseppe Cruciani non se ne capacita: “Andare a rintracciare con il Var, come si farà nell’inchiesta, un’eventuale responsabilità anche minima di due carabinieri che magari invece di accostare all’ultimo secondo hanno colpito i due ragazzi è un esercizio che distrugge l’autorità delle forze dell’ordine”, ha sentenziato durante la trasmissione 4 di Sera, in onda su Rete 4.
La preoccupazione del conduttore radiofonico è che possa rappresentare un precedente pericoloso, che inibisca le forze dell’ordine al proprio lavoro. Anzi, “consiglierà ai prossimi che fanno un inseguimento, ‘ma chi me lo fa fare’ se devo passare dei guai”. Per Cruciani, di questa vicenda che è entrata prepotentemente nel dibattito pubblico - causando anche accese proteste davanti a una caserma di Torino – “l’unico colpevole evidente è il conducente del motorino, che è scappato al posto di blocco delle forze dell’ordine”. Da lì il patatrac, cominciato con la fuga impazzita di Fares Bouzidi e di Ramy e concluso con lo speronamento fatale per il 19enne di origini tunisine. Ma Cruciani non ha dubbi, la condotta degli agenti è giustificabile: “Il compito dei carabinieri è fermare possibili delinquenti in tutti i modi possibili. L’inseguimento prevede anche il fatto di speronare un altro veicolo”.
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Le indagini sono ancora in corso. Solo alla fine sapremo se saranno risultate sufficienti a escludere l’ipotesi di omicidio colposo paventata, oppure si dovrà andare a processo. L’opinione del conduttore del programma radiofonico La Zanzara, però, è non si può addossare tutta la responsabilità ai carabinieri. E la critica è rivolta a quanti, in questi giorni, hanno sparato sentenze a raffica: “In un mondo al contrario come quello in cui viviamo oggi c’è stato un ribaltamento di responsabilità in queste settimane”, ha concluso Cruciani.