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Cecilia Sala, si rivede Patrick Zaki: il post sull'Iran scatena la rissa social

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La giornalista italiana Cecilia Sala è stata arrestata in Iran dove si trovava con "regolare visto giornalistico e le tutele di una giornalista in trasferta", precisa Chora Media per cui lavora la cronista insieme al Foglio. Sala è stata fermata il 19 dicembre scorso dalle autorità di polizia di Teheran e al momento sarebbe in cella di isolamento. La Farnesina, l'ambasciata e il consolato d'Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio per chiarire la situazione legale di della giornalista e per verificare le condizioni della sua detenzione. L'arresto ha provocato un'ondata di indignazione e moltissimi attestar di solidarietà. Nel profluvio di dichiarazioni, si rivede anche l'attivista egiziano Patrick Zaki: "Tutta la solidarietà alla giornalista italiana Cecilia Sala dopo il suo arresto da parte del regime iraniano. Il giornalismo non è un crimine", scrive su X Zaki, arrestato in Egitto nel 2020 e detenuto per 21 mesi prima della grazia concessa da Al Sisi grazie all'impulso del governo di Giorgia Meloni e del ritorno in Italia.

 

 

Il tweet scatena le più varie reazioni tra chi sottolinea l'ipocrisia del post, chi esprime solidarietà per Sala e chi invece l’accusa di "sionismo". "Ma guarda chi salta fuori per interferire con il giusto corso della legge. Forza magistratura iraniana. Quando torni in Egitto?", scrive un utente che evidentemente parteggia per gli Ayatollah. "Vacci tu a liberarla, so così buoni e tolleranti gli islamici", attacca invece un altro utente che ricorda le posizioni recente di Zaki sul conflitto in Medio Oriente. Un altro sottolinea che l'egiziano ha parlato di regime iraniano, "regime che Israele combatte" ricordando implicitamente gli attacchi dell'attivista allo Stato ebraico.

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