Trocchia-Giudice, il gip ascolta la presunta vittima e si riserva sull'archiviazione
Il giudice si riserva sull'archiviazione del caso Trocchia-Giudice. Arriverà nei prossimi giorni la sentenza del gip di Roma, che dovrà decidere se rinviare a giudizio o prosciogliere i giornalisti Nello Trocchia, del quotidiano Domani, e Sara Giudice, ex inviata de La7, la coppia accusata di violenza sessuale di gruppo da una collega. La presunta vittima ha denunciato che la sera del 30 gennaio 2023 i due cronisti l'avrebbero molestata a bordo di un taxi, dopo la festa di compleanno della Giudice in un locale a Trastevere.
"Io, Sara e Nello eravamo rimasti d'accordo di ritornare insieme con il taxi... appena si sono chiuse le portiere me li sono ritrovati addosso, prima una poi l'altro", aveva raccontato nella sua denuncia del 2 febbraio 2023, presentata dopo due giorni di dubbi e patimenti, per quello stato di stordimento che la giornalista aveva manifestato nel corso della festa, tanto da convincersi che qualcuno le avesse somministrato droga dello stupro in uno dei cocktail bevuti durante il compleanno. "Ricordo che mentre mi baciava, Sara diceva "quanto sei bella". Ho avuto la sensazione che loro si fossero parlati, come se fossi stata ingannata... non riuscivo a reagire, a muovermi", prosegue il racconto. "Lui dava ordini, diceva "tu stasera non puoi tornare a casa, devi venire su da noi". Mentre diceva che dovevo salire a casa loro mi baciava e poi ha preso la mia mano, l'ha messa sulle sue parti intime e ho sentito l'erezione. Sono rimasta spiazzata dalla loro azione in quanto, nel corso della serata, non mi ero resa conto che avessero ipotizzato un approccio sessuale nei miei confronti".
Un approccio al quale avrebbe assistito anche il tassista, che in sede di interrogatorio non ha confermato le circostanze delle molestie. Un amico dei due giornalisti, ascoltato dagli inquirenti, invece ha smentito la violenza, sostenendo che la vittima fosse su di giri e, di fatto, consenziente. La pm di Roma Barbara Trotta, titolare del fascicolo coordinato dal procuratore Michele Prestipino, nei mesi scorsi ha deciso di chiedere l'archiviazione per la coppia perché il fatto non sussiste, senza però convocare la presunta vittima della violenza. Il difensore Alessandro Gentiloni Silveri ha subito presentato istanza di opposizione all'archiviazione, lamentando il fatto che, alla luce della normativa sul "codice rosso", la vittima sarebbe dovuta essere sentita entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato. E stamattina, nel corso dell'udienza davanti al gip del Tribunale di Roma, la ragazza ha ripercorso quanto accaduto quella sera. Il giudice si è riservato di decidere e la sentenza arriverà nei prossimi giorni.