Belve, Loredana Bertè crolla: "Mimì? Non me lo sono mai perdonato"
Una vagonata di interviste pungenti. Scottanti e inattese rivelazioni. Francesca Fagnani ha dato il via a una nuova edizione di Belve ospitando in studio Loredana Bertè, Carla Bruni e Matteo Salvini. La prima a sedersi sull'insidioso sgabello e di fronte alla temuta agendina rossa è stata la cantante. Un colloquio intimo e profondo tra la regina del rock e la giornalista dagli artigli affilati è andato in onda ieri sera. Tra gli argomenti affrontati anche l'amicizia e i livori con Renato Zero e il rapporto non convenzionale con Bjorn Borg. Il tema che più ha messo in difficoltà l'artista, però, è stato quello della morte della sorella Mia Martini. "Lei e sua sorella avete avuto un eccezionale successo, in modi e tempi diversi. È esistita tra di voi una forma di rivalità?": questa la domanda iniziale posta dalla conduttrice.
"Perché ho lasciato Borg". Bertè rivela la proposta indecente
"Rivalità mai. Io sono stata privilegiata ad avere come sorella Mimì. Se non l'avessi avuta, ci sarebbe stato un vuoto terrificante dentro di me, come quello che c'è da quando se ne è andata. Dirle una volta in più 'ti voglio bene', questo avrei voluto fare", ha detto in risposta Loredana Bertè. Poi l'intervista ha spostato il focus sulla giornata del 12 maggio 1995, quando l'artista seppe della morte della sorella dalla televisione. "Quando ha avuto quella notizia, il suo cuore che le ha detto? Che era un gesto disperato o che era un incidente?": ha domandato con delicatezza Fagnani. "Era un incidente", ha affermato l'ospite abbassando il tono della voce. "Il telefono ha squillato tutta la notte e io non ho risposto perché pensavo che fosse una rottura di scatole. Mi pento amaramente. Non me lo sono mai perdonato. Potevo fare qualche viaggio di meno e cercare di starle vicino. Io non ho colto i segnali. Non mi sento bene, mi viene da piangere perché non posso rimediare", ha raccontato la cantante. Bertè, dopo