Bari, bufera su Decaro. Storace: "Immaginate se ci fosse stato Berlusconi..."
Non si placa la polemica sollevata dalle parole pronunciate dal governatore pugliese Michele Emiliano e riaccesa dalla foto che immortala il sindaco di Bari Antonio Decaro insieme a due parenti di Antonio Capriati, un esponente della malavita locale. Lo scatto, ripescato dai social e pubblicato da 'Il Giornale' e 'La Verità' ritrae il primo cittadino con una delle sorelle del boss di Bari Vecchia e con la figlia della donna. "Non si è accorto di nulla? Che ci dice della foto? Conosce questi familiari, queste persone, questi ambienti? Che rapporti aveva con loro?", ha chiesto Maurizio Gasparri. Lo stesso ha fatto Tommaso Foti: "Decaro fotografato con due donne che sarebbero rispettivamente sorella e nipote del boss ergastolano Antonio Capriati. Vero o falso?". I dem, invece, inciampano sulle loro stesse giravolte. Emiliano, per esempio, è stato definito un personaggio "iperbolico" e "pittoresco" dal senatore del Pd Walter Verini. Oggi a intervenire sul caso è anche Francesco Storace, che su X ha riproposto l'immagine che tanto sta facendo discutere sostituendo alla figura di Decaro quella di Silvio Berlusconi.
Provate ad immaginare se al posto di #DeCaro ci fosse stato #Berlusconi… pic.twitter.com/oVrt73Fovf
— Francesco Storace (@Storace) March 26, 2024
"Provate ad immaginare se al posto di Decaro ci fosse stato Berlusconi...", ha scritto a corredo della foto il giornalista. Intanto ieri sera Michele Emiliano ha parlato ai microfoni del Tg1 per rispondere agli interrogativi e per offrire la sua versione dei fatti. "Io ho certamente parlato con la signora Capriati e ho parlato delle resistenze molto forti che Decaro stava trovando per istituire la Ztl a Bari Vecchia. Siccome è una cosa di 18 anni fa, se Antonio ha detto che non se lo ricorda, e non ricorda di esserci stato, è possibile che lui abbia ragione", ha detto. Per il vicepresidente della Commissione Antimafia, Mauro D’Attis, "a Bari la situazione è precipitata". "Emiliano conferma di essere andato a casa del boss dopo le minacce anziché recarsi in procura a denunciare. È evidente e urgente, a questo punto, che la questione venga approfondita anche dalla Commissione Antimafia", ha dichiarato.